Riceviamo e pubblichiamo
Ormai si è entrati nel conto alla rovescia, che porterà l’Italia alle Politiche previste nel 2027.
Prima ci saranno altri appuntamenti elettorali, a fine novembre le Regionali, in Veneto, Campania e Puglia.
Nella primavera del 2026 una tornata di elezioni amministrative oltre ad altre Regioni che si recheranno alle urne, con la dura campagna referendaria sulla separazione delle carriere tra Pm e giudici.
Che prevederà sempre nel 2026 la pronuncia del corpo elettorale, che dopo l’approvazione con la procedura prevista dall’articolo 138 della Costituzione, sarà richiesto o da 1/5 dei membri di ciascina Camera, o da 500mila elettori o da 5 Consigli Regionali.
In questo ingorgo di appuntamenti elettorali che ci condurranno alle Politiche, il centrosinistra ancora non viene perceoito come una coalizione amalgamata, con una leadership condivisa e con un programma dettagliato.
La più importante novità politica di questa coalizione che ha apportato effervesvenza ed innovazione è senza dubbio la casa dei Riformisti che parte dalla mente eccelsa di Matteo Renzi, ma si allrga alla componente Socialista e Radicale, ma soprattutto alla forza ed alla comcretezza di una figura particolare il Sindaco di Genova Silvia Salis,
Una figura pragmatica che riesce ad ossrvare l’Italia da una posizione privilegiata quella di amministratrice.
Che ogni giormo cerca di risolvere con risorse limitate le infinite questioni a lei sottposte, dai cittadini che inevitabilmente si rivolgno al livello Istituzionale più vicino ai cittadini.
Potrebbe rappresentare la figura su cui puntare come antidoto al melonismo imperante.
