Felice CaristoFelice Caristo

Riceviamo e pubblichiamo

Partiamo sempre da una constatazione ormai soltanto formale e non più sostanziale, quella italiana è una Repubblica Parlamentare, la titolarità dell’esercizio della Fuznione legislativa è esercitata dalle Camere, prevedendo che alcuni provvedimenti legislativi possono essere approvate anche dalle Commissioni parlamentari riunite in sede deliberante.

Anche il Governo per poter esercitare il proprio potere d’iniziativa legislativa con particolari atti aventi foza di legge, appunto i decreti legge ha la necessità che questi devono essere convertiti entro un termine prestabilito dalla Costituzione. in Legge.

Lo stesso Governo per poter entrare nella pienezza dei suoi poter deve ottenere la fiducia dalle Camere ecco perché in Italia si  è coniata la formula nonsolo di Repibblica Parlamentare, le Camere in seduta Comune allargata ai delegati Regionali eleggono il Presidente della Repubblica e fanno nascere un Governo Parlamentare.

Un tempo le maggioranze parlamentari che governavano l’Italia erano espressione della maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, qunidi le leggi venivano approvate da una maggioranza assoluta parlamentare espressione di una maggioranza assoluta del corpo elettorale.

La possibilità di poter abrogare una legge o  una parte di essa, consentita attraverso un Istituto di Democrazia diretta, appunto il Referendum Abrogativo, proprio pechè, una legge, è approvata da una maggioranza parlamentare assoluta.

Espressione di una maggioranza assoluta del Corpo elettorale,    per poterla abrogare è necessario che si esprima la maggioranza ssoluta più uno degli aventi diritto per validare tra questi la volonta della maggioranza relativa di essi.

la leggittimazione dii una legge approvata da una maggioranza parla,entare espressione di una maggioranza assoluta popolare, poteva essere abrogata soltanto sé il corpo elettorale che l’abrogava è espressione della maggioranza reltiva.

All’ interno di una maggioranza assoluta più uno degli aventi diritto.

Considerando che ormai sistematicamente il 50% degli aventi diritto non  si reca alle urne, và necessariamente rivista questa mancanza di leggittimazione sia della Democrazia rappresentativa che di quella diretta e soprattuutto và rivisto il colleganento o  meglio il totale disallineamento che c’è tra di esse.

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