Riceviamo e pubblichiamo
“Con un colpo a sorpresa, il Presidente della Regione dimettendosi e annunciando di ricandidarsi, cerca di sparigliare la situazione politica.
Le indagini della ,magistratura da una parte, ma anche quello che a fuoco lento, lo avrebbe fatto logorare all’interno della sua coalizione, in modo particolare, per volontà di Fratelli d’Italia, partito dell’attuale Presidente del Consiglio.
Ed infine un tavolo del centro sinistra che ancora deve partire nella sua organizzazione, lo hanno indotto ad anticipare la competizione elettorale regionale, che con le dimissioni si celebreraranno nell’autunno del 2025, rispetto alla scadenza naturale prevista per il 2026.
Una nossa azzardata, ma coraggiosa.
Azzardata perché immobilizza tutta una serie di questioni fondamentali per i problemi dei calabresi, uno su tutti in quanto Commissario oer la costruzioni dei nuovi Ospedali, che adesso inevitabilmente subiranno nuovi rallentamenti, nel prosieguo dei lavori.
Coraggiosa, perché considerando il dato fisiologico dell’astensionismo e la competizione interna alla coalizione per eesere eletti.
In modo da poter poi essere nominati Assessori Regionali, che dalla prossima consiliatura regionale non saranno più 7 ma 9 e dovranno essere tutti Consiglieri Regionali eletti, che lascieranno il posto in Consiglio Regionale, a nove Consiglieri Regionali supplenti.
Ricordiamo che in Calabria non si può esprimere il voto disgiunto, quindi la sommatoria dei voti di preferenza dei consiglieri Regionali, della stessa coalizione, si estende al Candidato Presidente.
Roberto Occhiuto mettendo in fila tutti questi elementi , cerca di fatto un plebiscito, per poi non essere più disturbato, dagli odiatori di professione.
Nell’epoca del Trumpismo imperante, chi dissente viene definito, come odiatore e chi riflette, viene definito come un nemico della Democrazia, questo à il tempo che ci è toccato vivere.