Riceviamo e pubblichiamo
Laboratorio Calabria, non nascomo dal nulla le classi dirigenti.
La vittoria schiacciante di Sandro Principe al primo turno a Rende, quella della Vittimberga ad Isola Capo Rizzuto, quella di Perrotta a Paola e di Giuseppe Aieta a Cetraro, con il ballottaggio di Lamezia Terme con Doris Lo Moro che può sovvertire l’ordine di posizionamento del primo turno, dimostra che il Centro destra di Occhiuto arranca.
E che il baricentro della coalizione che governa la Nazione e la Regione si sposta verso destra, fratelli d’Italia, a Lamezia Terme diventa il primo partito della coalizione governativa, le forze moderate del Centro destra vengono attratte dalla lista del candidato a Sindaco Bevilacqua.
Ormai è chiaro l’epoca dell’antipolitica urlata, della demagogia e del populismo non attrae più l’elettorato, che si rifugia nell’astensionismo, o sceglie di farsi rappresentare da chi, sa rappresentare concretamente le Istanze del buon Governo della cosa Pubblica, Perrotta ritorna a fare il Sindaco a Paola per la quarta volta, evidentemente la città di San Franceso, rappresenta il cambio di un paradigma della politica calabrese.
Nel Centro Sinistra prima delle Regionali bisogna aprire una riflessione seria ed approfondita, da subito per non ripetere il Krakiri di Rende, o l’errore madornale del Partito Democratico nello schierarsi a favore della fusione a freddo Rende, Cosenza, Castrolibero sonoramente bocciata dagli elettori, ed interpretata e guidata magistralmente da Principe e Orlandino Greco.
Le sconfitte servono soltanto sé chi di dovere, trae le doverose consequenze, altrimenti poi si và inesorabilmente a sbattere.