di Felice Caristo*

Il nostro paese l’Italia si trincera dietro la retorica di Regime naturalmente democratico, con alla guida del Gpverno una leaders donna che teorizza unaa politica di genere attraverso la celebrazione in pompa magna della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

In una società quella italiana dove in media vengono assassinate potremmo dire trucidate dai maschi tre donne al giorno, tanto da essere uno dei primi paesi al mondo che abbiamo inserito nel Codice penale e di procedura penale reati che inaspriscono le pene e cercano di prevenire i cosiddetti femminicidi.

L’altro paradosso che in Calabria dai 15 ai 24 anni il 35% delle donne non lavora ed il tasso dii inattività economica delle donne si aggira intorno all’85%, in più le donne occupate lavorano nel settore della Istruzione o delle politiche sociali, settori dove sono ridotti i margini di carriera e quindi di aumento salariale mentre nel settore delle nuove tecnologie esiste una prevalenza di lavoro maschile.

Sotto il Governo Draghi l’unico che ha proceduto a definire il  livello essenziale  di assistenza che è quello relativo agli sili nido, appunto politiche per l’infanzia che rappresentano una fondamentale politica di genere, perché molte donne rinunciano a lavorare perchè  ricade su di loro la cura dei figli e  complessivamente della famiglia.

La dipendenza delle donne economicamente dagli uomini è la forma di violenza più subdola, pechè la donna che non è autosufficiente dal maschio anche per il bene dei figli è tante volte portata a non deninciare soprusi e violenze.

Bene le celebrazioni ma bisogna premiare le aziende che ottengono la certificazione di qualità sulle potiche contro la violenza sulle donne, passaggio propedeutico per poter avere accesso ai finanziamenti del Piano di Ripresa e Resilienza appunto un fatto concreto e non soltanto celebrazioni molto spesso autoreferenziali  e piene di retorica di genere.

*componente cabina di regia Provinciale Italia Viva


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