Riceviamo e pubblichiamo
Il Rapporto dell’Eurostat sulla Calabria dimostra che le politiche europee di coesione territoriale non hanno inciso.
Dall’ultimo raporto Eurostat la Calabria è la Regione più povera d’Europa superata in questa drammatica classifica soltanto dalla Guayana francese.
L’eurostat utilizza per stilare questa classifica la comparazione di undici indicatori che non misurano soltanto indici quantitativi , crescita del Prodotto interno lordo,ma anche undici qualitativi erogazione delle prestazioni saniatrie, politiche di sostegno all’infanzia.
Un dato che deve fare riflettere che in Calabria la distanza tra il 20% più ricco della popolazione ed il 20% più povero è la più divaricata ed accentuata tra tutte le Regioni Europee, questo dimostra da una parte che le politiche di Coesione territoriale dell’Unione Europea.
Che dovevano servire a ridurre le disequaglianze territoriali non solo in Calabria non hanno funzionato, ma addirittura in sequito all’adozione di queste politiche hanno raggiunto l’effetto opposto, di ulteriore accentuazione della forbice tra ricchi e poveri.
La Calabria da questa ricerca è di gran lunga la Regione più povera d’Italia oltre che d’Europa, anche rapportandola con la Campania penultima e la Sicilia terzultima.
E’ evidente che le risorse Comunitarie non hanno prodotto risultati tangibili nel miglioramento socio economico dei calabresi, considerando che secondo questo rapporto il 46% della popolazione vive sotto il livello di povertà relativa.
Tra le Regioni dell’Unione Europea a 27, su 400 milioni di cittadini europei, quasi 76 milioni di essi vivono sotto la soglia di povertà realativa, povertà concentrata in alcune Regioni della Bulgaria e della Romania e naturalmente del Sud della Penisola Italiana.
Fenomeno quello del divario territoriale tra il Centro nord Italia ed il Sud, che ormai da una lunga serie di anni blocca la crescita del Prodotto interno lordo Nazionale abbondantemente sotto il 2% indice minimo di crescita per poter riuscire a ridurre la crescita del Debito Pubblico.
Insomma un cane che si morde la coda, all’interno di un perenne Circolo vizioso.
Felice Caristo tesserato Italia Viva