Riceviamo e pubblichiamo
La vicenda della Meridionale Petroli ubicata nel porto di Vibo Valentia, bloccata dalla Magistratura che rappresenta un sito inquinante da delocalizzare e riconvertire cercando di salvare i livelli occupazionali, in un’area dove l’altro punto forte dell’Economia è rappreentato dalla pesca.
Ricordiamo la particolarità della Marineria e della riconvesione della zona industriale di Porto salvo che è diventata il luogo della desertificazione industriale dove nei decenni sono fallite Aziende che nei loro settori rappresentavano un fiore all’occhiello di attiività produttive.
A questo aggiungiamo la mancata riconversione ecologica ed ambientale dell’Area industriale di Crotone dove la questione della Bonifica. rappresenta una pre Condizione per poter favorire uno sviluppo del porto, incentivando il turismo crocieristico, in una Provincia tra le più attraenti dal puntodivista archeologico ed enogastronomico,
L’altro luogo strategico situato nella Piana di Lamezia Terme luogo simbolo, ubicatore di Aziende, tra le poche che in Calabria hanno capacità di esportare i propri prodotti conquistando quote di mercato anche nei Paesi europei o extraeuropei otre che naturalmente nel mercato nazionale.
Questi luoghi dovrebbero interrogare la politica Regionale, tutta, su quale sviluppo vogliamo per questa terra.
Ormai l’emorraggia di giovani che l’abbandonano, richiede più coraggio da parte della politica, considerando che non tutti i territori possono vivere di turismo o Agrioltura, ma c’è la necessita di riconvertire attraverso controlli ferrei anche un’area di trasformazione industriale e di incubatore di aziende del ICT,.
L’unica cosa che la Calabria non può più permettersi e continuare a chiedersi su quali settori investire, con la testa rivolta al passato o peggio con parti del territorio calabrese divisi e non coordinati con gli altri, pena l’ottenimento di risultati congiunturali immediati, ma che nel medio lungo periodp non diventeranno mai strutturali.
Felice Caristo, tesserato Italia Viva