Felice CaristoFelice Caristo

Riceviamo e pubblichiamo

Il Bilancio di  previsione approvato dal consiglio regionale  della Calabfria e la dicotomia tra il documento di programmazione e la ricaduta concreta delle risorse.

Ieri si è approvato il Bilancio triennale di previsione che è un documento che per il prossimo triennio prevede il raggiungimento di obbiettivi ambuiziosi, la creazione di un’avanzo ed il suoeramento di un disavanzo delle spese sia di Competenza  che di esercizio.

Il superamento del Commissariamento nel settore del, piano di rientro in Sanità, una voce di bilancio che drena il 60% del bilancio triennale, ma che per mantenere i Conti in ordine diminuisce l’utilizzo delle spese dove la Regione ha margini di utilizzo e quindi di ricaduta nell’Economia reale.

Molta spesa da poter utilizzare che ormai è diventata spesa sostitututiva di quella ordinaria, sono i finanziamenti comunitari in applicaione di specifici assi di risorse  dell’Unione Europea.

Intanto le spese in politiche sociali diminuiscono, un calabrese su quattro non si cura in Calabria,  finanziando il servizio sanitario regionale di Regioni virtuose.

Memtre il tempo dello scorrimemto delle liste d’attesa non diminuisce, c’è un taglio di risorse regionali che non aiutano i Comuni specie quelle delle aree interne da uscire da una situazione di dissedto o pre dissesto, che non garantiscono né servizi essenziali  per una popolazione quella calabrese tra le più anziane d’Italia.

Il taglio in Calabria di oltre 100 autonomie scolastiche determinaa un’ulteriore isolamento di una Regione che ha un drammatico deficit infrastutturale.

Pensiamo ai collegamenti della viabilità provinciale, ormai abbandonata, per una mancanza di riorganizzazione del sistema delle Autonomie Locali, che da anni non vedono trasferite risorse e competenze dalla Regione.

Ormai la politica vive di narrazioni edulcorate, che dimenticano l’acuirsi dei problemi che rimangono sullo sfondo,

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