Riceviamo e pubblichiamo
La Legge di stabilità, la vecchia Finanziaria con Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini che fanno destabilizzare il Governo Meloni.
La quarta Legge di stabilità del Governo Meloni, mette in risalto una questione Lega non irrilevante che cpme un fiume carsico può far per la prima volta destabilizzare, il Governo più stabile della storia Repubblicana, il Governo Meloni.
Ormai nella Lega il ministro Giorgetti risponde agli interessi dei territori del Nord, Veneto Lombardia, roccaforti dell’economia e della autonomia differenziata, che sotto il vessillo della Repibblica dei dogi, e con alla Guida Zaia, interferisce nelle politiche economiche del Governo Meloni, ma soprattutto del duo leghista Salvini Vannacci uno il vicepremier che da leghista si vuole accreditare come meridionalista.
Intestardendosi sulla costruzione di un’ opera pubblica faraonica il ponte sullo Stretto che immobilizza solo 13 miliardi di euro e dall’altra parte il mondo al contrario di Vannacci, che ormai ha esaurito la sua spinta propulsiva.
Sullo sfondo questa faglia ha portato di fatto a dovere ripresentare un maxi emendamento di 3,5 miliardi di euro alla legge finanziaria, su un saldo di 18,1 miliardi di euro stralciando alcuni provvedimenti voluti da Goorgetti, aumento della età pensionabile, difficoltà maggiori nel riscatto degli anni di laurea ai fini pensionistici, che dovevano finanziare bonus, super bonus, rottamazioni di cartelle esattoriali e condoni, che favoriscono il sistema produttivo del Nord.
Per la Prima volta si apre una faglia pericolosa per la stabilità del Governo Meloni, perché il potere economico non fa sconti neanche alle Sorelle d’Italia.
