Felice CaristoFelice Caristo

Riceviamo e pubblichiamo

Una manovra finanziaria che rappresenta un sorso di acqua fresca in una economia asfittica.

Il saldo della manovra finanziaria,licenziata ieri dal Consiglio dei Ministri è di 18,7 miliardi di Euro, questo saldo molto basso incide come acqua fresca, in una economia che dovrebbe persequire obbiettivi più ambiziosi.

Con l’apertura della discussione parlamentare, che come ogni anno coinvolgerà un solo ramo del Parlamento, nell’altro la discussione sarà parzialmente annullata contingentando i tempi attraverso il ricorso, al voto di fiducia, agitando lo spauracchio dell’ evitare l’adozione dell’esercizio provvisorio, poi da rettificare entro il 28 Febbraio con le modifiche introdotte dall’approvazione del Decreto mille Proroghe.

Dove i singoli Parlamentari inseriscono  i propri emendamenti, che non intaccano il saldo, ma ne modificano l’impianto  senza prevedere aumento di spesa o dimunuzione di entrate.

Di sostanziale si introduce la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35%al 33%, che per alcuni rappresenterà una riduzione fiscale di 20 euro, una mancetta.

Ci sarà un ulteriore aumento di tre mesi dell’età pensionabile, ed una revisione dell’ISEE per agevolare l’erogazione di alcune prestazoni per alcune categorie sociali.

Si estende la fla tax al 15% per i pensionati che percepisono meno di 35 mila euro di pensione all’anno.

Il prodotto interno lordo cresce meno del 2% all’anno non incidendo sull’aumento della spesa sanitaria e sulla diminuzione del Debito Pubblico, vero tallone d’Acholle dell’Economia Italiana.

Insomma si continua a rinviare in avanti i nodi strutturali, lasciando sul campo retribuzioni decimate, da una tassa odiosa e invisibile determinata dall’aumento dell’Inflazione, senza prevedere un minimo di indicizzazione di Stipendi e salari all’aumento del Costo della Vita.

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