Riceviamo e pubblichiamo
Le parole che hanno caratterizzato il dibbattito politico del 2025. Riarmo in funzione di deterrenza e sicurezza nazionale come antidoto al cambiamento dell’assetto geopolitico mondiale.
Alcuni mantra dell’inizio del millennio, multilateralismo, multiculturalismo o sovranazionalismo sono concetti e parole un tempo non lontano prevalenti, oggi relegati nei nostri ricordi.
Sostituite da parole che sembravano relegate nel dimenticatoio, appunto Riarmi degli Stati Nazionali, deterrenza, cioè quella attitutine di armarsi non per attaccare, ma per disincentivare gli altri Stati più forti ad attaccare.
L’altra parola ormai entrata prepotentemente, nel lessico politico è quella di sicurezza, prmai le società occidentali, vivono in uno stato perenne di insicurezza sia reale, ma soprattutto percepita.
La politica prima di Governare i popoli , si fa interprete delle sue paure prima fomentandole e solo successivamente governandole.
Lo scenario mondiale è ormai più favorevole ad essere governato dall’ideologia dei sovranismi, più incline a saper interpretare il contesto dominante.
Alla parte riformista e non massimalista, il compito di saper disegnare quello che un grande Statista come Aldo Moro indicava come tempi Nuovi.
Come ad inizio del 900, la teoria della prevalenza dell’individuo sulla Società, dello Stato Nazione come Stato apparato, sullo Stato Comunità è ritornato a prevalere, con sullo sfondo il sacrificio della libertà e della Democrazia in nome della sicurezza e della Stabilità.
Non più il primato delle democrazie Costituzionali, ma il primato delle dittature leggittimate dal qualche concessione democratica, l’esercizio del voto, appunto le Democrature.
