Felice CaristoFelice Caristo

Riceviamo e pubblichiamo

Il fascicolo sanitario elettronico, l’analisi della Fondazione GIMBE dimostra il disastro di un Regionalismo differenziato in atto.

La Fondazione GIMBE presieduta da Nino Cartabellotta, è in assoluto l’Istiutuzione culturale più autorevole in materia di Organizzazione Sanitaria.

Nel suo ultimo rapporto sull’adozione del fascicolo sanitario digitale, la fotografia in Italia è fortemente differenziata come i colori della maschera di Arlecchino.

Il Veneto e  il Piemonte delle sedici richieste che prevede il fascicolo digitale ne coprono il 93%, la Calabria e l’Abruzzo il 40%, la media delle Regioni a Statuto Ordinario si attesta al 66%, le uniche Regioni che superano la media del 50% sono la Toscana e il Lazio.

Tutte le Regioni riescono a fornire omogeniamente solo 4 richieste digitali previste dal fascicolo sanitario digitale.

Un’altro dato che deve far riflettere e quello degli utenti che forniscono i dati per poter completare il fascicolo digitale sanitario, in Emilia Romagna  è il 92% della popolazione, in Calabria l’1%, questo non significa che queste prestazioni saniatrie non possono essere richieste digitalmente,utilizzando altre APP.

Ma significa che non si utilizza una unica Pattaforma digitale per richiedere gli stessi documenti sanitari, generando rallentamenti e confusione.

L’avere creato 22 sistemi sanitari Regionali, sé cpntiamo anche la Provincia Autonoma di Trento e Bolzano genera anche nella adozione del fascicolo sanitario digitale.

Una differenziazione anche nello stabilire quanti e quali devono essere le prestazioni sanitarie che si possono inserire nel fascicolo digitale individuale, altro che regionalismo differenziato.

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