Sampdoria già con l’acqua alla gola dopo appena sei turni di campionato, e dunque molto motivata questo primo mercoledì dedicato alla serie B come fosse un weekend, anche considerato che viene da una stagione (quella scorsa) in cui ha ottenuto una salvezza… calata dall’alto! E proprio all’ultimo respiro, per grazia ricevuta. Ma l’avversario di stasera, il Catanzaro, non è che se la passi benissimo, sebbene con altri presupposti. Ovvio, quindi, che si tratti di un match delicato, benché a inizio ottobre di delicato ci possa essere poco o nulla. Però, ciò non toglie, che i rispettivi ambienti si aspettino dalle loro squadre del cuore qualcosa di ben diverso rispetto a quanto visto finora nel prosieguo dell’annata calcistica. Ma ecco il match!
Primo tempo:
Il Catanzaro, in avvio almeno, sembra crederci di più. Nulla di trascendentale, per carità. Ma un po’ di maggiore verve sì, con un ottimo “giro palla” per tentare di scardinare la difesa blucerchiata. Tant’è vero che, poco prima del 15’, Favasuli prima e Oudin poi provano a far gol. Il portiere Ghidotti fa buona guardia, tuttavia. E la Samp? Non pervenuta, fino al quarto d’ora, quando Bellemo tenta di ribaltare il fronte del gioco. Ma il suo tiro termina alto, mentre è molto più insidiosa la conclusione… acrobatica di Abilgaard, servito da Cuni, che costringe Pigliacelli a un grande intervento. I doriani non danno però continuità e intorno alla mezz’ora i calabresi riprendono a… macinare. Al 33’, infatti, è Pontisso a chiamare Ghidotti a una difficilissima parata. La Samp in questa fase soffre molto e la sua retroguardia è sempre in affanno. La partita, tuttavia, è neppure lontana parente di quella con i fuochi d’artificio di 5 giorni fa, quando le Aquile hanno ricevuto in casa una spigliata Juve Stabia nell’anticipo del venerdì. Si arriva così, stancamente, al 45’ e l’arbitro Federico Dionisi de L’Aquila fischia la fine del primo tempo, senza recupero.
Secondo tempo:
Inizia la ripresa e le due squadre, quantomeno nel quarto d’ora iniziale della ripresa, regalano la sgradevole (considerato che il punto serve a poco ad ambedue) sensazione di volersi accontentare di un salomonico zero a zero. Qualche… tirato, qualche… falletto, ma di calcio vero, intenso, appassionante neppure l’ombra. E la solita immancabile girandola di sostituzioni non è che cambi di molto la situazione. Anzi. Al 24’, comunque, Cassandro chiama Ghidotti a una intervento nient’affatto banale. Alla mezz’ora, poi, ancora Catanzaro pericoloso con Cisse, ma senza fare centro. Allora 39’ occasione piramidale capitata sui piedi di Pandolfi, che però se la divora. Si arriva così alla svelta al 90’, anzi quasi al 96’, compreso il recupero, ma succede poco o niente e finisce zero a zero. Ennesimo pareggio di questo inconsueto avvio di stagione delle Aquile.
Conclusioni:
Come detto nella premessa della cronaca del match, la partita stessa aveva una grande valenza per la classifica di entrambe le contendenti (assai di più la Sampdoria, come ovvio). Sarà forse per questo che hanno molto rapidamente optato per la politica dei… piccoli passi, non danzando di certo l’anima per inseguire la vittoria.
