Riceviamo e pubblichiamo
Rigenerare, conservare, proteggere, ma anche sviluppare e ripensare. Nel quadro delle crisi climatica, ecologica, demografica, sociale ed economica dei territori. Oggi per i Parchi siamo pronti a lavorare fino in fondo. Sistema degli Enti locali, comunità dei territori. Comunità montane e Unioni montane di Comuni.
Uncem auspica pieno coinvolgimento dei Sindaci e dei Comuni – dell’Associazione stessa – nella costruzione di nuove Politiche per le Aree protette dell’Italia, anche nel quadro europeo. Ci lavora il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che ha convocato ieri e oggi a Roma gli Stati generali delle Aree protette. Uncem non è stata invitata, ma ha diffuso un documento per dare con fiducia il contributo operativo e di visione al Ministero dell’Ambiente. Lavoriamo insieme. Devono lavorarci tutti i Ministeri che si occupano di territorio: a partire dal Ministero degli Affari regionali e delle Autonomie e dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Con le Regioni e gli Enti locali.
“All’indomani del centenario dei primi Parchi nazionali – Abruzzo, Lazio, Molise e Gran Paradiso -, alla vigilia del trentennale anniversario del grande progetto Appennino Parco d’Europa, così pieno di futuro e fiducia, speranza e progettualità, i Parchi non sono luogo del controllo, della sanzione, del protezionismo e del margine. Sono luogo propulsivo, dove crescono biodiversità e opportunità di dire come il Paese è forestale, montano, generativo, insieme”, evidenzia il Presidente Uncem nazionale, Marco Bussone.
Una modifica della legge nazionale sui Parchi 394 tocca da vicino il territorio montano italiano, visto che quasi un terzo dei Comuni interamente montani è oggi collocato all’interno del perimetro di un parco nazionale o regionale (con una percentuale che cresce fino al 36,8% se si includono anche i Comuni parzialmente montani), con punte di rilievo in Basilicata (50,4% dei Comuni montani compresi in un parco), Abruzzo (44,3%), Toscana (44,8%), Sicilia (43,6%), Trentino Alto Adige (47,9%), Campania (42,7%). Ecco perché Uncem se ne occupa da sempre.
I Parchi sono presente e futuro. Ma non sono pezzi di territorio messi sotto una campana di vetro, dove “punire e cercare l’errore, il danno o l’errante”. Sono pezzo di Paese vivo, inclusivo, aperto e per tutti. Per noi. Sono i Comuni e sono i villaggi, fauna e flora, ecosistemi e servizi ecosistemici da valorizzare. Acqua e foreste. Da pianificare e gestire. Siamo noi i Parchi. Alpi e Appennini vivi.
“Rendiamo i PArchi migliori, nel futuro. Occorre evitare ogni istinto di mera protezione, evitare conflitti con le comunità, generare coesione, avere norme nazionali e regionali più moderne, rispondere alle crisi climatica e demografica che sui territori montani sono arrivate prima, e hanno visto risposte dal basso con tante buone pratiche territoriali che devono ora tradursi in Politiche”, evidenzia ancora il Presidente Uncem.