Riceviamo e pubblichiamo
Nel nostro mondo, quello dei volontari per passione, quando si arriva ad avere il primo materiale a stampa definitivo significa essere già ad un buon punto! Quindi: mettiamo in rete il Save The Date e accendiamo definitivamente la macchina di Oltreterra 2024.
Questa sarà l’undicesima edizione della manifestazione di Slow Food Italia sulle buone economie per la montagna: un’iniziativa che si mantiene in vita grazie al sostegno economico del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e di Romagna Acque – Società delle Fonti, e che vive della collaborazione di Legambiente, già da diversi anni, e degli amici dell’Altra Montagna che si sono aggiunti in questa edizione.
A questo punto abbiamo tutto per segnarci l’evento in calendario: il mese, novembre, il luogo, Santa Sofia (FC) e le date 13, 14 e 15.
Il programma sarà articolato così:
La serata di apertura, il 13, sarà gestita dai nostri giovani e si parlerà di cambiamenti climatici, con particolare riferimento ai dissesti avvenuti il Emilia-Romagna. Il titolo dell’evento è “Tra dissesti e paesaggi possibili: dialogo sui cambiamenti socio-climatici”.
Il 14, dopo le relazioni del mattino dedicate alle buone notizie per la montagna che si sono presentate nel 2024, daremo vita ai tavoli di confronto che, come ogni anno, porteranno alla redazione delle proposte, secondo noi, in grado di migliorare la vita di chi vive in montagna.
I tavoli di confronto saranno i seguenti:
1. La nuova età del legno e l’azione complementare degli strumenti operativi e finanziari disponibili – La nuova età del legno ha bisogno di una complementarità di azioni e una sinergia fra gli strumenti operativi e finanziari al fine di avviare una nuova fase di sviluppo della filiera forestale del legno connessa al fine di concretizzare vecchi mestieri e nuove opportunità per le Comunità economicamente e culturalmente legate al bosco.
2. Pascoli, Aree Aperte e altre storie. Le Strategie integrate per una coesistenza necessaria – L’aumento delle popolazioni di animali selvatici ha generato nuove conflittualità con le attività agro-silvo-pastorali che devono essere affrontate utilizzando le conoscenze scientifiche e l’apporto di strategie territoriali adeguate. La coesistenza con gli animali selvatici è la strada da percorrere ma è un percorso difficile ostacolato da incomprensioni, che devono essere rimosse attuando scelte necessarie per fare pace con la fauna e la natura.
3. Il turismo in evoluzione – Ogni settore evolve molto velocemente ma le persone e l’ambiente sono e restano la priorità. L’attività turistica risponde a bisogni delle persone e dei luoghi delle terre alte? Se sì, il turismo sostenibile, che l’O.M.T. definisce “quell’approccio al turismo che salvaguarda e promuove l’ambiente dei luoghi visitati dal turista ed il benessere delle popolazioni che vi abitano” sappiamo che l’unico approccio concepibile. I luoghi e persone, pertanto, sono al centro dell’offerta turistica. Conservazione e fruibilità dei luoghi, professionalità delle figure della filiera turistica e diffusione della cultura dell’ospitalità sono quindi gli obiettivi? E l’offerta turistica delle terre alte risponde ai bisogni del turista e dell’ambiente?
4. Riportiamo la montagna sui banchi di scuola – Quanto viene insegnata la montagna nelle nostre scuole? E come? Quali coordinate mancano a ragazze e ragazzi per comprendere le complesse geografie delle Terre alte? Riportare Alpi e Appennini nelle classi è fondamentale da svariati punti di vista: per comprendere l’origine del cibo e delle risorse naturali, per indagare il rapporto profondo tra esseri umani e natura, per esplorare luoghi, spazi e comunità che necessitano di una nuova centralità politica, per essere cittadini consapevoli di un Paese fatto di montagne.
5. Rete Castanicoltori
6. Strategie integrate per comunità e territori consapevoli – Maggiore longevità e diminuzione delle nascite aumenta, di anno in anno, l’invecchiamento della popolazione. Al 1° gennaio 2024, le persone con più di 65 anni sono quasi un quarto dei residenti e circa il doppio dei bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni di età. L’ovvia conseguenza del declino demografico è la diminuzione della forza lavoro a seguito del pensionamento di un maggior numero di persone. Quando ciò accade, i giovani tendono a lasciare il Paese o la società, aggravando ulteriormente il problema.