Riceviamo e pubblichiamo
Uncem chiede ai Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste e al Ministero dell’Ambiente, con i Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin, di sbloccare il Registro dei crediti di carbonio volontari generati dal settore agroforestale. Vi è una grandissima attesa, purtroppo anche troppi mercanti, illusionisti, e vanno evitate speculazioni e frodi.
Lo scrive Uncem ai due Ministri “So bene che sul settore agricolo, il carbon farming e le relative regole stiano generando non poche contrapposizioni tra interessi diversi e visioni non omogenee.
Nel settore forestale – dove il mercato volontario dei crediti di carbonio ha connotazioni totalmente diverse dal settore agricolo – l’attesa è altissima anche perché molti territori italiani, con Enti pubblici, Parchi e Comuni insieme, stanno già sperimentando – avanguardie preziose – meccanismi di valorizzazione dei crediti.
Si tratta di dare forma e solco giuridico a flussi tra città e montagne, tra sistemi di imprese, piattaforme e distretti, chi produce e chi consuma i beni. Il registro è per il sistema forestale urgentissimo.
Eviteremmo così criticità e dubbi, ma anche possibili errori e aumenterebbe dunque la trasparenza. Se l’agricoltura è più indietro nel percorso, si dia piena funzionalità alle linee guida per i crediti del settore forestale”, evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem..
“Sul Registro, ultimo decreto del Testo unico forestale mancante, serve un’accelerazione, così da poter agevolare tanti territori virtuosi e vincenti – dalle Comunarie Parmensi, al Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, fino alla Magnifica Comunità di Fiemme – che possono così completare cicli di valorizzazione delle filiere e rilanciarli a vantaggio delle comunità locali”, sottolinea ancora Bussone.