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Riceviamo e pubblichiamo

“L’Umbria scelga il NOI. Lo faccia la Regione, la Presidente Proietti e l’Assessora alla Montagna Meloni. Lo facciano tutti i Comuni. Lo abbiamo detto stamani con i Sindaci dell’Unione di Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino. L’Umbria scelga il NOI delle Green Community. Quella che parte da Massa Martana, da Castel Ritaldi e dagli altri Comuni di questo pezzo di vivo di Appennino dimostra che solo i Comuni insieme vincono.

Solo insieme sanno fare progettualità per vincere la crisi climatica e demografica. Le sfide del nostro tempo che in Appennino arrivano prima. Con una Strategia compatta di territorio si può guardare al futuro”.

Lo affermano Agnese Benedetti, Presidente Uncem Umbria, e Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale.

“La Regione destini il Fosmit, Fondo nazionale Montagna, su nuove Green Community.

Dentro può così finanziare, in una Strategia organica di territorio, le Comunità energetiche rinnovabili, il turismo che rispetta le comunità, la gestione e certificazione forestale che muove imprese in filiera e Comunanze agrarie, le imprese dei territori, i distretti, i cicli dell’acqua e dei rifiuti da riscrivere in chiave intelligente e sostenibile. Non perda tempo.

La Regione investa bene risorse per premiare chi come Terre dell’Olio e del Sagrantino sta già lavorando. E faccia partire nuovi territori.

A Massa Martana oggi – proseguono Benedetti e Bussone – abbiamo dimostrato, con il Progetto ITALIAE della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con PEFC, Slow Food, Legambiente, Symbola, Uncem, Anci, che solo nel NOI si è capaci di affrontare spopolamento e abbandono.

Con la Regione siamo pronti a lavorare per cambiare verso a un destino dei territori rimasti orfani e fragili dopo la chiusura delle Comunità montane. Unioni e aggregazioni di Enti, senza fondere i Comuni, sono indispensabili.

La Regione, con Uncem, siamo certo possa fare la sua parte. Anche per la Strategia delle Green Community”.

No a emendamento Decreto Pa su retribuzione segretari Unione dei Comuni

“La bocciatura di alcuni emendamenti al Decreto Pubblica Amministrazione in conversione alle Camere, relativi all’uso di vicesegretari nei Comuni e alla possibilità di remunerarei i Segretari delle Unioni di Comuni, non è una buona notizia.

Li avevamo proposti come Uncem a tutti i gruppi politici e ai Vertici del Viminale. Sui Segretari, gli ultimi due concorsi non hanno permesso di coprire i posti vacanti nei Comuni.

I piccoli sono costretti a ricorrere a scavalchi e altre soluzioni non adeguate. Restano Segretari anche con dieci o quindici Comuni.

Ma il problema è di vera riorganizzazione di questa figura. Che deve essere manageriale, ruolo meno infarcito di burorazia, maggiormente volto allo sviluppo territoriale, alla partecipazione a bandi, all’uso di fondi europei.

Un vero manager della PA. Ecco perché per molti Comuni mantenere un Vicesegretario scelto tra i dirigenti sarebbe decisivo e necessario.

Così come avere un pool di Segretari innestato sulle Unioni, sulle Unioni montane, sulle Comunità montane.

Ottimizzando tempi e lavori e non correndo tra Comuni di valli e territori diversi, potrebbero essere usati meglio, generare più crescita e sviluppo, stare in una managerialità che ci serve.

Ci auguriamo che il TUEL, la riscrittura possibile del Testo unico degli Enti locali, metta ordine.

Non fermiamoci alle soluzioni facili, al semplice maquillage. Andiamo a fondo nel dare un volto nuovo al sistema istituzionale, anche grazie a Segretari che siano manager degli Enti locali che lavorano insieme. Il NOI dei Segretari è un punto fermo”.

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