Riceviamo e pubblichiamo
La sinergia di Uncem con Poste italiane prosegue. Oggi sono stati presentati a Susa i primi risultati e benefici del progetto POLIS, finanzato dal PNRR e dall’Azienda, che potenzia gli uffici, immette nuovi servizi e opportunità per le comunità locali, punta sulla digitalizzazione.
Siamo stati come Uncem i principali sostenitori di POLIS, due anni fa e sempre. Perché insieme con i 18 punti di impegno lanciati dal’AD Del Fante e dal Direttore Lasco nel 2019 e nel 2019, dà pienamente attuazione alla legge sui piccoli Comuni, 158/2017 – tra i pochi fronti di concretizzazione della norma vigente, così moderna – che insiste sulla NON chiusura degli uffici nei piccoli Comuni e sul potenziamento dei servizi. POLIS, anche d’intesa con Uncem fa questo.
Quanto presentato in Val di Susa è modello nazionale di intervento sui territori, vedendo i Comuni in rete anche grazie alle Unioni montane.
Uncem precisa che “stupisce” la mobilitazione della Città di Torino contro la chiusura di cinque uffici postali. 66 restano aperti. Ci auguriamo che le mobilitazioni per difendere servizi in Città – nello spazio di un chilometro quadrato – siano espresse anche per salvaguardre servizi sui territori rurali e montani.
Affinché le Città, nonostante qualche ufficio in meno in 500 metri di corso o via, si azionino politicamente per dire che le banche non devono chiudere nei piccoli Comuni, per dire che i medici di base si devono avere ovunuqe, che i trasporti devono arrivare anche nella valle alpina dove alcuni pensano al parco giochi e dove invece vivono e lavorano delle comunità.
Sinergie. “Patti di territorio” politico-istituzionali. Non solo per salvare 5 uffici, ma per generare una vera coesione metromontana.