Elly SchleinElly Schlein

Chissà come commenterebbe l’accorduni in atto al Comune di Catanzaro un uomo tutto d’un pezzo di sinistra, che più sinistra non si può, quale il rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari. Il quale ieri sera in Tv, a Piazzapulita su La7, le ha cantate nientemeno che alla segretaria del Pd Elly Schlein.

Ecco in che modo: “Leggo che vuol vincere contro Giorgia Meloni e la destra non appena si voterà. Bene! Ma se vuol farlo con il cosiddetto Campo Largo, credo non ci riuscirà. Il tutti insieme appassionatamente non funziona. Perché con personaggi come Matteo Renzi e Carlo Calenda ci fai l’ortica. Di voti, infatti, più che portarne ne tolgono”. Finita qui? Nemmeno per sogno, la… lavata di testa è bella forte.

E prolungata. “Io sono uno che ama la coerenza – afferma – e con questi non farei neppure il ministro, a patto me l’offrissero. Motivo? Semplice. Non basta dire voglio sconfiggere e mandare a casa la destra per (ra)cchiudere la faccenda. Dal momento che per governare un Paese bisognerebbe avere la stessa idea di Paese. E come potrebbe averla Schlein con il ‘padre’ del jobs act che la segretaria stessa sta per cancellare. Ovvero sta per abolire il provvedimento bandiera renziano, fabbrica di precariato? E poi Renzi è quello – ha proseguito – che ha plasmato una certa classe dirigente del Pd per cui l’attuale segretaria avrebbe perso nettamente il congresso da cui invece è a sopresa uscita vincitrice ed eletta. Riapertura a Renzi, quindi, è quantomeno bizzarra. A lui serviva un taxi, una rana sopra a cui attraversare lo stagno (implicitamente così definendolo uno scorpione, secondo la famosa favola asseritamente di Esopo, ndr), per riciclarsi politicamente. Ed eccogliela servita. Io, invece, da uno come lui non solo non comprerei un’auto usata quanto neppure un triciclo usato. Ma Schlein la pensa evidentemente in modo opposto. Auguri!”.

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