Spinosa vicenda Stellantis, per molti per ragioni di cuore o abitudine ancora Fiat, in discussione a Piazzapulita (La7). Al tavolo del programma di Corrado Formigli giornalisti di grande nome e due ex ministri. Uno di loro è Carlo Calenda. Che sulla vicenda (s)vernicia letteralmente Elly Schlein.
“È l’unico leader tra quelli delle forze d’opposizione – ha spiegato il senatore e segretario di Azione – che non ha firmato l’appello a John Elkann ad andare a ‘riferire’ in Parlamento dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares. Ma non stupisca, perché credo che il Pd sia l’assicurazione a sinistra di Elkann. E del resto la sinistra ha smesso da tempo di occuparsi di Industria in un certo modo (come avveniva in passato nell’esclusiva ottica degli operai e dei lavoratori di… fascia bassa, ndr)”. Tutto normale? Un atto di ‘verità politica’? Un Calenda fuori… dai denti, come talvolta appare?
Legittima ognuna di tali ipotesi. Ma per il Campo Largo, proprio a guida Dem e Schlein, non ci sembra il migliore dei viatici. Soprattutto alla luce del fatto che quello di cui si discute è un tema chiave e da porre al centro di un qualunque credibile programma di Governo che andrebbe sottoscritto, innanzitutto in funzione antimeridiana, da Democrat e calendiani. Auguri, allora!