Riceviamo e pubblichiamo

“La Calabria, per la sua conformazione geografica e orografica unica al mondo, ha bisogno di una pianificazione che unisca parchi, riserve, sentieri e cammini in un unico modello di sviluppo sostenibile.

Da anni, ormai, lavoriamo nel solco di una programmazione che metta a valore il suo patrimonio naturale attraverso la fruibilità responsabile, l’integrazione tra mare e montagna e la costruzione di una destinazione turistica che generi economia, esperienza e consapevolezza.

È, questa, la visione che il Presidente Occhiuto ha scelto di sostenere e sulla quale continueremo a investire con determinazione perché rappresenta il futuro della nostra terra”.

Questa la presentazione del progetto esecutivo dedicato all’implementazione della rete sentieristica nelle aree protette costiere dell’Ente Parchi marini regionali (Epmr) della Calabria, tenutosi nella sede del dipartimento Ambiente della Regione Calabria.

L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di ricucitura territoriale tra costa e interno, tra Jonio e Tirreno, tra parchi marini e paesaggio collinare. Il progetto, che prevede un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro, nasce per costruire una rete di percorsi che unisce natura, cultura e comunità e che restituisce alla Calabria la sua dimensione di regione attraversabile, accessibile e consapevole.

Al centro dei lavori, coordinati dal direttore generale dell’Ente Parchi Marini Regionali della Calabria (Epmr), Raffaele Greco, insieme a Corrado Panelli, dello Studio Territorium di Valdilana, un’idea di sentieristica che non si limita a tracciare nuovi cammini, ma che costruisce relazioni tra persone, territori e habitat, integrando l’esperienza costiera con quella dei borghi e delle aree collinari.

All’incontro hanno preso parte associazioni, tecnici e operatori del settore, tra cui Legambiente Ricadi, Soverato in cammino, Kalabria Trekking, il CAI, la FIE, Sailing the Gulf e i funzionari dei dipartimenti regionali Ambiente e Turismo.

“Un contesto di dialogo – ha evidenziato l’assessore Montuoro – che ha permesso di condividere criticità, soluzioni e visioni, confermando come la sentieristica rappresenti un laboratorio di partecipazione che va oltre l’infrastruttura per diventare un processo collettivo di educazione, tutela e cittadinanza attiva”.

Montuoro, nella precedente attività legislativa da consigliere regionale, è stato il promotore, in sinergia con altri colleghi, della Legge che istituisce la Rete dei Cammini di Calabria e della Legge quadro Norme in materia di aree protette e sistema regionale della biodiversità, grazie alle quali sono state istituite nuove aree protette – tra cui le Riserve naturali del Vergari di Mesoraca, delle Dune di Giovino a Catanzaro, del fiume Vitravo e delle grotte rupestri di Verzino, di Trinchise di Magisano, dei Laghi La Vota di Gizzeria e la Riserva naturale di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio – portandole da 2 a 8 e oggi elementi centrali di una rete che la Regione intende rafforzare sistematicamente.

L’assessore regionale all’Ambiente, congratulandosi, poi, con il direttore Greco, per l’imponente lavoro svolto in questi mesi, ha affermato che “questo progetto non rappresenta un punto di arrivo ma un ulteriore passo di una strategia che vede l’ambiente diventare leva di sviluppo economico, turismo lento e crescita culturale.

La Regione lavorerà in piena sinergia con l’Epmr per costruire un sistema integrato di fruizione sostenibile che abbracci l’intero territorio calabrese. Pertanto, questa idea rappresenta un tassello decisivo per la costruzione di una Calabria che non separa più mare e montagna, ma che li legge come un unico sistema ecosostenibile. È questa la rivoluzione di una Calabria non più divisa tra mari e montagne ma da vivere in modo complementare”.

Greco ha spiegato che “si tratta di un progetto che interessa il tratto più stretto della Calabria, dove i due mari quasi si toccano, e coinvolge numerosi comuni del versante ionico, tirrenico e dell’entroterra, insieme alle principali Zone Speciali di Conservazione.

La rete dei Parchi Marini diventa così una infrastruttura naturale e culturale che si connette ai grandi cammini regionali, dalla Ciclovia dei Parchi al Kalabria Coast to Coast, dal Sentiero Italia al Cammino Basiliano, dal Sentiero del Brigante a quello di San Francesco da Paola, dal Cammino dei Frati Santi (Bisignano) a quello della Santa Spina di Petilia Policastro, dal Cammino della Magna Grecia a quello Mariano del Pollino,  generando un continuum che amplia l’offerta escursionistica e promuove un modo diverso di vivere la regione”.

Durante l’incontro la Regione ha messo sul tavolo le sfide che intende affrontare: dall’assenza di una segnaletica uniforme alla scarsa accessibilità per chi ha mobilità ridotta, e poi ancora il degrado delle dune, la presenza di rifiuti nelle aree costiere, la mancanza di percorsi e connessioni tra i parchi, oltre a una stagione turistica troppo breve che richiede un ripensamento in chiave di destagionalizzazione.

“Il progetto risponde proprio a ciascuna di queste criticità attraverso interventi mirati di riqualificazione, comunicazione e valorizzazione, pensati per restituire continuità e identità ai paesaggi calabresi. La rete sentieristica dei Parchi Marini diventa così un invito a scoprire la regione in modo lento, rispettoso e consapevole, trasformando ogni percorso in un’esperienza e ogni passo in un gesto di tutela”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *