Riceviamo e pubblichiamo
Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale, Giovanni Calabrese, hanno presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Cittadella a Catanzaro, l’Avviso pubblico Dunamis riguardante “Incentivi alle imprese per nuove assunzioni”.
Con una dotazione di 35 milioni di euro, a valere sulle risorse del Pr Fesr-Fse Calabria 2021-2027 “il Bando – hanno detto Occhiuto e Calabrese – mira a ridurre la disoccupazione e promuovere l’accesso al mercato del lavoro di soggetti disoccupati. Dunamis in greco significa ‘forza’ ed è proprio l’input propulsivo che la Regione Calabria vuole dare al mondo delle imprese e del lavoro calabrese”.
“Questo è un bando a sportello – ha proseguito Occhiuto – che consente alle imprese di accedervi senza le lungaggini burocratiche che solitamente si verificano. Abbiamo deciso di investire 35 milioni di euro e c’è tutta la disponibilità anche ad incrementare la dotazione finanziaria se questo intervento avrà il riscontro che ci aspettiamo”.
Il presidente Occhiuto ha, inoltre, evidenziato che “si tratta di una misura che interviene in maniera sussidiaria rispetto ad altri interventi del Governo rivolti alla creazione del lavoro nelle regioni del Sud, ma abbiamo deciso di fare qualcosa di più e, sostanzialmente, finanzieremo le imprese fino al 50% dei costi salariali, fino al 75% se si tratta di categorie svantaggiate. Per un’azienda avere la possibilità di poter usufruire di queste agevolazioni è una grandissima opportunità. Confidiamo in una risposta molto positiva da parte del sistema imprenditoriale e credo che sia una delle migliori misure che la Regione ha realizzato negli ultimi due anni e mezzo di lavoro, sulle politiche attive del lavoro”.
“L’obiettivo – ha aggiunto Calabrese – è di creare 3 mila posti di lavoro in Calabria, andando incontro anche a quelle che sono le esigenze segnalateci dal presidente di Unindustria Aldo Ferrara per creare occupazione vera in Calabria, cercando di contrastare l’esodo dei calabresi dalla propria regione per mancanza di lavoro. In questa direzione, con il presidente Occhiuto, e con tutto il governo regionale, stiamo mettendo in campo tutta una serie di misure puntando molto sulla formazione professionale continua per le aziende. Una novità è che questo bando non è rivolto solo alle aziende calabresi, ma a tutte le aziende nazionali che vorranno utilizzare la formula dello flexible working: per far lavorare i propri dipendenti in Calabria sarà necessario presentare una istanza attraverso il nostro gestore che sarà Fincalabra per avere risposta entro 30 giorni. Altra novità importante – ha rimarcato infine l’assessore Calabrese – è che a questo Avviso è aperto anche alle grandi imprese che spesso hanno difficoltà a partecipare perché, generalmente, sono rivolti alle piccole e medie imprese. L’apertura dell’avviso alle imprese che non hanno una sede operativa in Calabria non solo sosterrà l’occupazione ma promuoverà anche la crescita sostenibile e inclusiva del nostro territorio”.
All’incontro con la stampa sono intervenuti anche il direttore generale del Dipartimento Lavoro, Fortunato Varone, e il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara.
“Credo – ha affermato Ferrara – che questo bando porti con sé diversi aspetti interessanti e positivi per il mercato del lavoro calabrese. Innanzitutto, lo considero come una misura di politica attiva per il lavoro perché, rivolgendosi a lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e disabili permette loro di reinserirsi nel mercato e magari migliorare anche le loro competenze. Proprio l’aspetto della formazione, infatti, ritengo sia di particolare rilevanza. È un bando, poi, che guarda anche a sostenere la permanenza in Calabria dei giovani. In generale, credo sia una misura che in qualche modo chiude il cerchio degli interventi sin qui approntati dalla Regione, anche con il contributo di Unindustria Calabria, per lo sviluppo economico, produttivo e lavorativo della Calabria perché è una misura che va a mitigare il costo del lavoro in maniera consistente del 50%. Mi auguro – ha concluso il presidente di Unindustria Calabria – che possa servire anche a smuovere il mercato del lavoro: i dati del sistema delle Camere di Commercio ci dicono che il 48% delle richieste di figure professionali da parte delle imprese sono rimaste inevase”.
L’Avviso Dunamis è stato illustrato nel dettaglio dg Varone.
Gli incentivi destinati alle imprese copriranno le spese per nuove assunzioni per un massimo di 12 mesi, nel caso di soggetti svantaggiati e 24 mesi, per soggetti molto svantaggiati. L’importo riconosciuto è pari al 50% dei costi salariali ammissibili, nel caso di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati, è pari al 75% dei costi salariali ammissibili nel caso di soggetti con disabilità.
Il 31 luglio 2024 aprirà lo sportello per la presentazione delle domande. In linea con la nuova strategia adottata dal Dipartimento Lavoro si prevede la chiusura dello sportello solo ad esaurimento delle risorse. Questo consentirà alle imprese di richiedere l’incentivo all’assunzione in qualsiasi momento dell’anno, salvo chiusura dello stesso per esaurimento fondi. La dotazione finanziaria dell’avviso consentirà di raggiungere oltre 3 mila destinatari.
La principale novità dell’avviso è costituita dai beneficiari dell’incentivo: potranno richiedere l’incentivo all’assunzione anche le aziende che non hanno una sede operativa in Calabria, purché la prestazione lavorativa dei nuovi assunti si svolga prevalentemente nel territorio regionale attraverso: assunzioni finalizzate alla realizzazione delle opere pubbliche programmate a valere sulle risorse nazionali, comunitarie e regionali del nuovo ciclo di programmazione; utilizzo delle nuove modalità di lavoro appartenenti al Flexible Working che consentiranno al lavoratore “non più disoccupato” di rimanere nel territorio calabrese e contribuire allo sviluppo economico della regione.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare l’assunzione di lavoratori disoccupati, giovani fino a 35 anni, lavoratori svantaggiati, molto svantaggiati e persone con disabilità. I contratti di assunzione dovranno essere a tempo indeterminato e in linea con i contratti collettivi nazionali di settore, garantendo così condizioni lavorative adeguate e sicure.