Riceviamo e pubblichiamo

Il dipartimento Istruzione e pari opportunità della Regione Calabria ha pubblicato l’Avviso pubblico “Scuole aperte: nuovi spazi per una didattica innovativa ed inclusiva”, finalizzato a migliorare la fruibilità degli spazi scolastici e a promuovere l’accesso a dotazioni e attrezzature in grado di sostenere una didattica più inclusiva, partecipata e innovativa.

“Con questo avviso la Regione Calabria investe concretamente sulla qualità degli ambienti educativi, rafforzando il ruolo della scuola come luogo di crescita, aggregazione e coesione sociale.

Rendere le scuole più accoglienti e funzionali significa contrastare le disuguaglianze e sostenere il diritto allo studio, soprattutto nei territori più fragili”.

L’intervento, finanziato con 10,2 milioni di euro a valere sul PR Calabria FESR FSE+ 2021-2027, è rivolto alle istituzioni scolastiche statali, con particolare attenzione alle scuole localizzate nelle aree interne e a quelle oggetto di riorganizzazione.

Gli interventi riguarderanno l’acquisto di arredi e strumentazioni per il miglioramento degli ambienti di apprendimento, a beneficio di studenti, docenti e personale scolastico.

Le domande di finanziamento potranno essere presentate dal 20 gennaio al 19 febbraio 2026, esclusivamente in modalità telematica tramite la piattaforma “Scuol@vvisi”.

Spesa fondi europei Agricoltura

La Calabria virtuosa in agricoltura: spesi tutti i fondi europei destinati al comparto.  Risultato eccezionale: qualità e rapidità nella spesa. Mancavano solo 20 milioni, quelli già in corso di erogazione.

Adesso il dato anticipato nelle settimane scorse diventa conquista certa. Il traguardo tagliato con questo pagamento negli ultimi giorni”.

La Regione Calabria ha raggiunto il target di spesa N+3 (ovvero la spendita delle risorse assegnate entro il triennio successivo all’anno di riferimento) nel campo della spesa dei fondi europei destinati al comparto agricolo, nell’ambito della chiusura del programma di Sviluppo rurale 2014-2022.

“Il totale erogato attraverso il Psr 2014-2022 ha raggiunto, nel complesso, la somma di circa 1.391 milioni di euro. L’acquisizione di tale certezza testimonia il buon lavoro svolto dal Dipartimento, insieme ad Arcea, per l’investimento tempestivo e qualitativamente adeguato dei fondi assegnati, evitando che gli stessi diventassero oggetto di revoca da parte della Commissione Europea.

Un’eventualità scongiurata grazie a un impegno corale, frutto della direttive fissate in Giunta dal presidente Roberto Occhiuto, che ha consentito di schivare il disimpegno automatico, che si verifica quando non si spendano celermente le risorse del Fondo europeo agricolo per lo Sviluppo rurale entro le scadenze prefissate, con la restituzione automatica di tali risorse a Bruxelles e la conseguente perdita di finanziamenti per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”.

In particolare, occorre spendere bene entro la fine dell’anno di riferimento, per evitare il disimpegno per l’anno precedente. Ipotesi, questa, che non potrà più riguardare la Calabria: con il pagamento (già avviato da Arcea) destinato alle Misure 7.1.1-7.4.1, 7.03.02, 1.01.01, 1.02.01, 8, 19, 4 e 13, per un importo di circa 20 milioni, si formalizzerà infatti il superamento di un traguardo che sancirà l’efficienza della Regione nel campo delle risorse comunitarie agricole, con conseguente accelerazione dell’attuazione degli interventi a sostegno del comparto.

Bruno su bilancio ente e Sanità

«Il Documento di Economia e Finanza discusso ieri in Consiglio regionale, nell’ambito della seduta dedicata al bilancio di previsione della Regione Calabria, restituisce l’immagine di una legislatura priva di una reale strategia di sviluppo».

Lo afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente.

«Il DEF viene presentato dalla Giunta come lo strumento del “nuovo corso”, ma gli stessi dati contenuti nel Documento smentiscono questa narrazione.

Il contesto macroeconomico della Calabria non è cambiato: restiamo ultimi per Pil pro capite, con un’economia ancora fortemente dipendente dalla spesa pubblica e dai trasferimenti straordinari.

Senza PNRR e superbonus, la Calabria sarebbe stata travolta da una crisi ben più profonda. Questa non è programmazione dello sviluppo, è gestione della precarietà».

Per Bruno, «il Documento non affronta i divari interni alla regione, non propone politiche industriali né strumenti anticiclici, mentre continua l’emorragia di giovani e competenze. Si parla di competitività, ma senza creare le condizioni minime per trattenerle».

Il capitolo più critico resta però quello della sanità.

«Il DEF regionale continua a ignorare colpevolmente i dati ufficiali del Piano Nazionale Esiti di Agenas, che descrivono una sanità calabrese ancora segnata da criticità strutturali gravi.

Non si tratta di opinioni politiche, ma di indicatori certificati dallo Stato, che impongono audit clinici obbligatori in molti dei principali presìdi ospedalieri della regione».

«I numeri parlano chiaro – prosegue Bruno –: volumi di attività sotto le soglie di sicurezza, ritardi nelle cure tempo-dipendenti, esiti clinici peggiori rispetto alla media nazionale e una mobilità sanitaria passiva che continua a drenare risorse, professionalità e fiducia dei cittadini».

Secondo i dati Agenas, «le aziende ospedaliere di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria presentano criticità tali da rendere necessari audit clinici in settori strategici come cardiologia, neurologia, emergenza-urgenza, chirurgia oncologica, ortopedia e area materno-infantile».

«A Cosenza – sottolinea il capogruppo – emergono indicatori in fascia di attenzione e criticità rilevanti in chirurgia vascolare, neurochirurgia e oncologia.

A Catanzaro, tra Pugliese e Mater Domini, si registrano problemi nei percorsi neurologici e cardiocircolatori, con volumi sottosoglia in diversi ambiti. A Reggio Calabria il quadro è ancora più complesso, con criticità diffuse in ambito cardiovascolare, neurologico, respiratorio e materno-infantile».

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