Riceviamo e pubblichiamo
Via libera al “Piano regionale degli interventi e dei servizi di contrasto alla povertà della Regione Calabria 2024–2026”. È stato approvato nell’ultima riunione di Giunta.
Il Piano è stato redatto in conformità alle disposizioni del decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze del 2 aprile 2025, con il quale è stato adottato il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali per il triennio 2024–2026.
Il documento, approvato dal Tavolo tecnico consultivo per il contrasto alla povertà e dal Tavolo regionale della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, fornisce linee guida chiare agli Ambiti territoriali sociali, indicando la gamma degli interventi realizzabili per garantire i livelli essenziali delle prestazioni sociali su tutto il territorio regionale.
“Per la sua attuazione – informa l’assessore Straface – il Piano può contare su 79.076.318,85 euro del Fondo povertà 2024–2026.
La Calabria, si sa, registra livelli di fragilità economica più elevati rispetto alla media nazionale e forme nuove e complesse di marginalità sociale, come emerso sia dai lavori del Tavolo tecnico consultivo che dall’analisi condivisa con gli enti territoriali.
E, pertanto, oggi, necessita di una strategia coordinata e multilivello, capace di affrontare simultaneamente povertà materiale, isolamento, disuguaglianze e carenza di servizi.
Perciò, queste risorse significative consentiranno alla Regione di consolidare i servizi essenziali, potenziare gli Ambiti sociali e mettere in campo interventi strutturali e continuativi di inclusione e contrasto alle disuguaglianze”.
“Un ruolo centrale è affidato al neocostituito Osservatorio regionale sulla povertà, rafforzato e pienamente integrato nel processo di programmazione e monitoraggio del Piano.
Grazie alla collaborazione tra Regioni, Ambiti sociali, Terzo settore e sistema della ricerca, l’Osservatorio consente di raccogliere dati aggiornati, monitorare gli interventi, valutare l’impatto delle misure e orientare tempestivamente le politiche pubbliche, garantendo un sistema informativo unitario e trasparente.
Fondamentali, a tal proposito, sono stati i contributi del Tavolo tecnico, che riunisce enti locali, rappresentanze istituzionali, organismi di programmazione, Terzo Settore e componenti tecniche, e che ha permesso di definire priorità condivise, una lettura comune dei bisogni e strumenti più adeguati per contrastare le molteplici forme della povertà presenti nei territori”.
“Il documento pone l’accento sulla necessità di mettere a sistema tutte le risorse disponibili, rafforzare il servizio sociale professionale e consolidare le funzioni degli Ambiti territoriali sociali, chiamati a programmare, progettare e realizzare gli interventi in una logica di integrazione tra servizi sociali, sanitari e del lavoro.
Il nuovo Pianorappresenta un passaggio cruciale per costruire un welfare moderno, capace di avvicinarsi ai territori e di rispondere alle reali condizioni sociali delle comunità calabresi”.
Appello minoranza a ministro
Forse non tutti si sono resi conto della gravità di quello che è accaduto nell’ultimo Consiglio Regionale di qualche giorno fa.
La maggioranza di centrodestra guidata dal Presidente Occhiuto ha presentato e votato, in tutta fretta, una proposta di legge regionale che, di fatto, elimina la possibilità per i cittadini calabresi di potersi esprimere attraverso il referendum confermativo sulle eventuali modifiche dello Statuto Regionale. Stando così le cose, nei prossimi mesi la maggioranza potrebbe apportare singole modifiche alla nostra carta costituzionale, senza dover passare per la consultazione pubblica.
Solo per fare alcuni esempi, si potrebbe decidere attraverso una “semplice legge”, votata solo dalla maggioranza, di spostare la sede del Consiglio Regionale da Reggio Calabria a Cosenza o in un’altra città, così come si potrebbe prevedere un aumento delle sottoscrizioni da allegare alle proposte di leggi popolari, attualmente nell’ordine delle 5.000 firme, portandole a numeri molto più elevati in modo da complicarne l’intero iter di presentazione e frustrare i tentativi di iniziativa legislativa da parte dei cittadini.
Tutto questo non è accettabile. Per questo motivo, come Gruppo del Partito Democratico, abbiamo deciso di inviare una lettera al ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli.
E di chiedere di prendere una posizione nei confronti di questo procedimento, impugnandolo di fronte alla Corte Costituzionale.
Abbiamo, inoltre, proposto a tutti i consiglieri delle forze politiche di minoranza di sottoscrivere insieme a noi questo documento.
La risposta è stata per tutti affermativa, a dimostrazione di una minoranza sin da subito compatta e pronta a ricoprire al meglio il proprio ruolo in Consiglio Regionale.
Di fronte a iniziative di questo tipo, occorre opporsi con tutte gli strumenti a nostra disposizione.
In un momento storico in cui l’astensionismo sta facendo registrare dati a dir poco allarmanti, in Calabria così come nelle regioni andate alle urne pochi giorni fa, questa maggioranza, sempre più autoreferenziale, invece di promuovere e sostenere tutte le iniziative possibili per riavvicinare i cittadini alla gestione della cosa pubblica promuovendo il dialogo tra popolo e istituzioni, continua ad umiliare e mortificare la partecipazione democratica dei calabresi alla vita politica della nostra regione.
