Riceviamo e pubblichiamo
Nuovi talenti del ballo sempre più protagonisti del sabato sera su Rai 1 con Milly Carlucci.
Ad accompagnarli in “Ballando con te” sono le immagini della Calabria, capace di rapire il cuore dei telespettatori.
Domani, sabato 29 novembre, e per i due sabati successivi, scenderanno in pista 4 unità di ballo a puntata che si contenderanno l’accesso alla finale del 20 dicembre.
Alle loro spalle le immagini di un territorio da vivere e da esplorare, dal Pollino alla Sila, dalle Serre vibonesi fino all’Aspromonte; e poi il mare, dalla costa ionica a quella tirrenica.
Borghi e città, aree archeologiche e luoghi di cultura. Una Calabria Straordinaria da scoprire e visitare.
L’iniziativa è realizzata nell’ambito della convenzione tra Rai Com e Regione Calabria – dipartimento Turismo e Fondazione Calabria Film Commission.
Posticipo a fine anno termine pascolo sui monti silani per mandrie podoliche
“Approvazione in Giunta di una delibera che consente lo slittamento della data per il rientro dai nostri monti silani delle mandrie podoliche fino al 31 dicembre 2025.
Tutto questo si è reso necessario in seguito ad una richiesta delle organizzazioni professionali del settore determinata dall’andamento climatico degli ultimi anni.
Aggravato anche dalle temperature elevate e dalla scarsità delle precipitazioni piovose, che non consentirebbe, in questo periodo, di avere per le mandrie podoliche sufficiente acqua e pascoli al rientro nelle zone marine.
Per questo abbiamo consentito, come negli anni precedenti, il posticipo del periodo di pascolo nelle aree montane.
Per cui le nostre mandrie potranno permanere in Sila, e in generale nelle nostre montagne, almeno fino al 31 dicembre 2025”.
Dopo l’approvazione – su sua richiesta – da parte della Giunta regionale – presieduta dal governatore Roberto Occhiuto – della delibera sul regolamento per il differimento dei termini di pascolo delle mucche podoliche.
Riconoscimento ad Asp Reggio
plauso istituzionale all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria per il prestigioso riconoscimento ottenuto al Premio “Welfare Oggi” 2025, promosso dal Gruppo Maggioli nell’ambito del Forum nazionale sulla non autosufficienza, dove il progetto presentato è stato selezionato tra i migliori d’Italia.
“Desidero rivolgere un sincero e convinto apprezzamento alla direttrice generale dell’ASP di Reggio Calabria, Dott.ssa Lucia Di Furia per il lavoro di visione, coordinamento e innovazione che ha guidato questo percorso. Il riconoscimento nazionale conferma la qualità di una direzione che ha saputo unire competenza organizzativa, attenzione alle persone e capacità di integrazione con il sistema degli enti locali”.
L’iniziativa reggina, già oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti quale best practice nella gestione dei servizi per le persone con disabilità, ha saputo integrare in modo efficace la rete sociale comunale e quella sanitaria territoriale, attivando uno sportello dedicato, procedure coordinate e un modello di intervento sistematico oggi riconosciuto a livello nazionale come esperienza significativa e replicabile.
“Questo riconoscimento conferma che quando un territorio lavora in sinergia, con responsabilità e metodo, i risultati arrivano. Ma soprattutto dimostra che il welfare calabrese può diventare un laboratorio di pratiche innovative da estendere ad altre realtà della Regione”.
Straface rivolge un ringraziamento istituzionale a tutti i partner che hanno contribuito alla realizzazione del progetto dai dirigenti, ai funzionari, per finire agli operatori sociali e sanitari coinvolti “per aver costruito un percorso che mette al centro le persone, promuove diritti e rafforza i servizi territoriali”.
“Il modello reggino dimostra ciò che la Calabria può fare quando mette insieme competenze, responsabilità istituzionale e capacità organizzativa. Continueremo a sostenere e valorizzare queste esperienze, affinché diventino patrimonio comune di tutta la Regione”.
Bruno contro Occhiuto
«Il modello Occhiuto è crollato: la sanità calabrese è un fallimento certificato da Agenas, non da avversari politici». È quanto afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente, che interviene in merito alla pubblicazione del nuovo report del Sistema nazionale di valutazione delle performance.
Bruno ricorda che Occhiuto detiene «un potere senza precedenti nella storia regionale», essendo contemporaneamente Presidente della Regione, Commissario per il Piano di rientro e Commissario per l’emergenza ospedaliera. «Mai nessun presidente aveva avuto tante leve e tanta libertà di intervento – aggiunge – eppure mai la sanità calabrese era sprofondata così in basso».
Il quadro tracciato da Agenas è per Bruno «impietoso». La Calabria scivola agli ultimi posti in Italia in quasi tutti gli indicatori sanitari. Gli screening oncologici restano un tasto dolentissimo: «Asp di Catanzaro e Asp di Cosenza sono tra le peggiori nello screening della mammella; l’Asp di Cosenza è ancora in fondo nella prevenzione del tumore della cervice uterina e nuovamente tra le peggiori nello screening del colon». Pur apprezzando l’iniziativa regionale di sostegno economico ai malati oncologici, Bruno denuncia «una verità semplice e incontestabile: in Calabria, mentre si interviene – giustamente – a valle con contributi ai malati, si trascura ciò che davvero salva vite, ovvero la prevenzione».
A questi dati si aggiunge il tema dei tempi d’attesa, che Bruno definisce «inaccettabili e pericolosi». «Catanzaro è tra le peggiori tre realtà italiane per gli interventi di protesi d’anca entro 180 giorni; l’AOU Dulbecco è tra le ultime per gli interventi per tumore al colon entro 30 giorni. In Calabria ammalarsi significa attendere mesi o sperare nella fortuna, un sistema che non tutela ma espone i cittadini a rischi gravissimi».
Sul fronte dell’emergenza-urgenza la fotografia è ancora più drammatica: «L’Asp di Vibo Valentia è ultima in Italia con un tempo medio di arrivo dell’ambulanza di 35 minuti, quasi il doppio del target nazionale. E Agenas certifica che anche nelle altre aziende calabresi siamo sulla mezz’ora. La Calabria è la regione più lenta d’Italia nei soccorsi: invece di salvare vite rischiamo di perderle».
Bruno segnala poi «tempi di permanenza interminabili nei Pronto soccorso, ospedali al collasso e un sistema che non riesce più a reggere i flussi», e definisce «gravissimo» il dato sull’Assistenza Domiciliare Integrata: «Catanzaro è tra le ultime realtà italiane per presa in carico dei pazienti in ADI. Sul territorio come negli ospedali, il sistema non riesce a seguire i più fragili».
Per il capogruppo di Tridico Presidente, infine: «Il modello Occhiuto è franato sotto il peso dei numeri.
Non è un’opinione politica, è una certificazione ufficiale. La Calabria merita una sanità che funzioni, non una narrazione autocelebrativa. È tempo di dire la verità ai cittadini e assumersi le responsabilità di un fallimento senza precedenti».
«Su questi dati non si può tacere. È in gioco il diritto alla salute dei calabresi», conclude il capogruppo Bruno.