Si è letto dello sferzante giudizio di un punto di riferimento della sinistra locale, per il suo ruolo nazionale, contro il governatore Roberto Occhiuto. Un presidente che invece a noi ha fatto godere come i ricci per la sua audace mossa. Le dimissioni, cioè, che (vuoi o non vuoi) hanno lasciato in “braghe di tela” moltissimi maneggioni della politica catanzarese, mandando all’aria tutti i piani (trasversali) dell’insopportabile inciucio cittadino destra-sinistra.
Ma questa, come ovvio, è un’altra storia. Mentre la principale, oggetto della nostra riflessione, riguarda il giudizio espresso nei confronti di Occhiuto. Che, lo precisiamo, se proveniente da avversari politici ci sta tutto. Se uno è un rappresentante della sinistra, infatti, è normale e legittimo che si batta per l’Occhiuto-out. Nelle urne e… fuori. Ci mancherebbe…. . Ne ha tutto il diritto e, vivaddio, a noi piace così. Non fosse altro per rispetto degli elettori. Che votano, sebbene sempre meno per ideale e sempre più per bisogno purtroppo, un partito e un suo esponente in opposizione a un altro e non per poi vederli mettersi d’accordo, a prescindere da come vadano le elezioni.
Ma badino bene le vestali della moralità che, come sentenziava peraltro uno dei grandi simboli della sinistra italiana, “gareggiando a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura”.
E dunque chi ha in casa, e si tratta appunto di parte della sinistra catanzarese, certi personaggi (apertamente sorretti da certi soggetti e ambienti) non può pensare che la… pulizia interna sia rinviata causa “mazzicogna”. Ma sappia invece, mentre pontifica, che non bastano “presentabili prestanomi” per occultare impresentabili esponenti della massomafia! Perché se accade qualcosa, non potrà fare la… vaga.
Saremo infatti noi a sferzarla, a nostra volta, come facciamo con tutti gli altri. Perché il gruppo della massomafia in politica c’è, lo conoscono tutti, si vede e sta pure con gente adesso molto cara a determinati dirigenti.
Che tutto possono fare, tranne dire di non sapere, dopo aver supinamente accettato certe… situazioni sconce.