Sondaggi veri o farlocchi a parte, che danno il centrodestra sicuro vincitore delle Regionali dei prossimi 5 e 6 ottobre con ampio margine, i casini nel centrodestra non mancano di certo. Anzi, semmai il contrario. Perché al di là della purtroppo solita imbarazzante grossa grana dei “recenti impresentabili” anche per ipotesi di reato di mafia, di cui parleremo nella nostra consueta “Foto senza testo della settimana” della domenica ma che qui c’entrano un po’ quanto i cavoli a merenda, c’è il problemone della concorrenza spietata, spesso anche… fratricida.

Lo “spinoso caso” della spietata concorrenza in un partito emblematico al… Centro

Il caso del partito più emblematico della coalizione occhiutiana, Forza Italia of course, che nella Circoscrizione Centro ha gerarchie tutt’altro che delineate è da manuale. E presenta almeno un paio di… derby mica da ridere! I nomi caldi per l’elezione in Consiglio sono 4, ma le poltrone a disposizione la metà esatta. Salvo improbabili giochi di… resti e posti lasciati per strada da qualche lista dello schieramento, raccolti da Fi. Che a Centro Calabria, oltretutto, difficilmente potrà contare sull’altro giochino utile ai ripescaggi dei primi dei non eletti con lo scorrimento: quello delle nomine assessorili. Dal momento che nessuno dei pretendenti reali al seggio di Palazzo Campanella sarà assessore. Non fosse altro perché 3 su 4 sono alla prima esperienza con 2 giovani e un Antonello Talerico, eventualmente rientrante dopo la surroga della “decaduta” Valeria Fedele dell’autunno 2022, che però non gode di certo delle simpatie (frase fin troppo eufemistica!) del partito, forse aspirante governatore Roberto Occhiuto a parte. Ma quest’ultima è materia complessa, che necessiterebbe di un approfondimento tutto suo, che in questa sede non serve..

Ecco, nel dettaglio, chi si scontra

Comunque sia, a battagliare accanto all’appena citato Talerico ecco il già presidente della provincia di Crotone e di Arrical (Autorità Acqua e Rifiuti), oltreché sindaco di Cirò Marina e vicesegretario regionale degli Azzurri, Sergio Ferrari. Che tutti danno in gran spolvero nella sua area crotonese. E che se dovesse racimolare un po’ di voti anche… fuori casa farebbe marameo alla concorrenza. C’è poi il doppio “ragazzo di bottega” (giuvina e putica, per dirla alla catanzarese) Marco Polimeni. Lui, sì, cocco vero di Occhiuto e del plenipotenziario di Fi Calabria Francesco “Ciccio” Cannizzaro. Un Marco, curiosamente o forse no, che da capogruppo a Palazzo De Nobili e coordinatore provinciale forzista se la dovrà vedere pure con la figlia naturale del suo padre putativo, vale a dire la neofita assoluta (ma di… sangue blu) Elisabetta Aiello. Il cui papà è il notissimo Piero (ex senatore, assessore della Giunta Scopelliti e così via), “inventore” di un giovanissimo Polimeni politico ormai oltre un paio di decenni fa. Quasi una questione di famiglia, quindi, tra loro. Polimeni, però, dovrebbe come premesso essere il consigliere designato di Occhiuto. Un po’ come Fedele sempre a inizio a ottobre ma di 4 anni fa, a cui lo stesso presidente uscente e nei piani personali rientranti indirizzerebbe migliaia di voti.

Chi rischia più di tutti è Talerico, fin troppo scontato dirlo. Invece gli altri…

Alla luce di quanto fin qui scritto, se così sarà, chi rischia di più per ovvi motivi è Talerico. Non fosse altro perché uscente. Ma anche e soprattutto, perché in caso di mancata elezione intanto farebbe il diavolo a quattro e poi sarebbe letteralmente fagocitato da Polimeni stesso e dall’attuale loro collega nel Comune di Catanzaro Sergio Costanzo. Che lo emarginerebbero dal partito dopo una guerra di logoramento (leggi qui: https://irriverentemente.com/comune-catanzaro-magico-potere-della-vittoria-polimeni-e-talerico-firmano-nota-congiunta-su-maggioranza-centrodestra-al-voto-su-arrical-in-provincia/). Cosa che hanno sempre in animo, ma assai più difficile se si confermasse consigliere regionale. Assai meno pressione, invece, per Aiello Jr. Che porta sì un cognome pesante, ma con un padre in netto calo elettorale già 7-8 anni fa. Uno che, vicissitudini giudiziarie a parte (peraltro risolte senza macchia), aveva non a caso passato il testimone all’amico e collega medico Baldo Esposito (pure lui nel frattempo uscito… dal giro dopo una beffarda sconfitta alle scorse Regionali) e, udite udite, proprio al buon Marco oggi in lizza con la figlia. Corsi e ricorsi della… politica!

Occhio al ruolo dei consiglieri fioritiani in missione per la destra nel Comune di Catanzaro

Attenzione infine, in Fi, al ruolo dei consiglieri comunali di Catanzaro, incaricati da Occhiuto e in particolare dal presidente dell’assise regionale Filippo Mancuso di sostenere il presunto sindaco di sinistra Nicola Fiorita Nicola Fiorita per interessi (politici) condivisi. Quelli cioè che, secondo una boutade di Polimeni e del leghista locale Eugenio Riccio, sarebbero stati espulsi dal centrodestra (vero com’è vero l’unicorno. Leggi qui: https://irriverentemente.com/catanzaro-per-dimostrare-laccorduni-in-conune-abbiamo-fatto-i-conti-con-lo-schema-elezioni-22-si-scopre-infatti-che-consiglieri-destra-ora-con-fiorita-a-sinistra-decapiterebbero-vecchia-coa/) perché a sostegno proprio di Fiorita, come in testa Francesco Scarpino. In questo momento al servizio della causa aielliana, ma anche vicinissimo all’ex maggiorente locale forzista Mimmo Tallini. Uno che al di là di tutto, unitamente ai colleghi fioritiani di destra, porterà qualche centinaio di voti (non di più) comunque potenzialmente determinanti in una competizione tanto serrata.

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