L’approdo (per la seconda volta in altrettanti anni: 2) di Sky Calciomercato l’Originale a Reggio per 5 giorni in diretta per oltre un’ora, e 8 di presenza complessiva, come circa 12 mesi fa, dovrebbe insegnare il marketing territoriale in Calabria. In primis a Catanzaro. Che invece può solo guardare, con suo sindaco Nicola Fiorita costretto a prendere lezioni pure dai colleghi vicini, l’omaggio alla Reggina della A e a un certo Kobe Bryant.

Lo sfortunatissimo e compianto… Black Mamba dello stellare basket statunitense, a cui peraltro a Reggio hanno dedicato un centro sportivo, con il papà per una stagione in riva allo Stretto (poco oltre metà anni ’80).

Ai tempi in cui appunto il padre Joseph “Joe” Washington giocava con la Viola Standa Reggio.

E sì, cari amici lettori, siamo ancora una volta costretti a ripeterci come in varie altre occasioni, per cosi dire ripescando un nostro articolo datato 16 luglio 2024 (leggi qui: https://irriverentemente.com/reggio-sky-loriginale-fa-emergere-lo-stridente-contrasto-con-la-citta-del-peccato-la-catanzaro-dei-club-dei-ras-locali-e-della-solita-immancabile-sagra/).

Ci riferiamo al pezzo su una Reggio, che sta ospitando, appunto come nel 2024, la grande kermesse televisiva sul calciomercato estivo targata Sky Sport. Mentre nella povera, sempre più derelitti, Catanzaro, non a caso da noi ribattezzata la Città del Peccato che non ha di sicuro il senso di comunità di Reggio e neppure Cosenza tanto per dire, resta solo il malvezzo di dar continuamente vita a conventicole e associazioni varie per fare affari e coltivare interessi.

Ma rigorosamente di parte. Particolari, appunto. Che vanno cioè a vantaggio di pochi e dei loro fedeli lecchini seguaci.

Lo stridente contrasto tra Reggio e Catanzaro

A Catanzaro domina il ributtante andazzo voluto e imposto da gente ‘piccina ma pericolosa’ in una città appunto ‘piccina ma pericolosa’. Sempre più in mano a lacchè, affaristi, faccendieri e Ras locali.

Tanto che forse andrebbe in minima parte assolta persino l’insipiente classe politica locale (di destra, sinistra e centro).

Che non può non essere lo specchio fedele di questo desolante panorama sociale.

Un ambiente che pure ha l’impudenza di richiamare alla catanzaresità.

L’amore cioè per la propria città, mentre dovrebbe ringraziare i cittadini di non averla ancora rasa al suolo con loro stessi dentro.

Si ricorda che L’Originale, passando a occuparsi di cose serie, è preceduto, quindi con messa in onda prima ancora dell’avvio della trasmissione di cui si parla, da una suggestiva cartolina della durata di ben un minuto e 2 secondi.

A cura di Città metropolitana di Reggio “Anima Autentica” su concessione di Mibact, Direzione dei musei calabresi e museo archeologico nazionale di Reggio.

Che, tra le altre cose, descrive Reggio come “terra nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo, culla di cultura millenaria”.

Una cartolina bissata da un’altra di Sky di oltre 3 minuti quale… copertina.

Così, un anno fa… . Inizia il programma e per Reggio è spettacolo

Dopo quanto fin qui detto, inizia finalmente lo… show. Si apre con l’inquadratura dell’anfiteatro, pieno in ogni ordine di posto, sul lungomare Falcomatà (nello specifico: Italo, già sindaco scomparso molti anni fa, papà del Giuseppe attuale primo cittadino, giustamentecin prima fila con la famiglia al completo).

Le suggestive immagini realizzate con il drone proveniente dal mare sono impreziosite, per così dire, da queste parole dello storico presentatore de L’Originale Alessandro Bonan: “Eccoci in diretta dal lungomare Falcomatà in una delle più belle città d’Italia. Discendiamo tutti da Reggio (una battuta, come ovvio, ndr)”.

Mentre peraltro l’ex campione di Milan, Inter, Juve e Toro, Aldo Serena parlerà poi, anche lui, del “lungomare più bello d’Italia e degli splendidi ficus che lo hanno fatto tornare volentieri a Reggio”.

Tanto per parlare di città che si fa conoscere in modo positivo oltre-confine regionale e forse persino nazionale.

Altro che gi ‘spot’, impalpabili e inutili, della solita immancabile sagra di cui sopra. 

Che non sponsorizza niente e nessuno. Semmai ingrossa ogni anno le proprie sempre più gonfie e traboccanti casse con un giochino semplice-semplice, ma perfetto.

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