L’approdo di Sky Calciomercato l’Originale a Reggio per 5 giorni in diretta per oltre un’ora, e 8 di presenza complessiva come a Messina un anno fa, dovrebbe insegnare il marketing territoriale. In primis a Catanzaro, che si appresta a ospitare la solita costosissima “sagra paesana” dell’Mgff che restituisce zero o quasi al territorio sotto ogni punto di vista. Tranne un paio di servizi, tra Tg1 et similia, destinati a finire nel dimenticatoio dopo 5 minuti dal loro passaggio. Invisa al 90% dei catanzaresi, però tanto cara a una certa politica e non solo. Ma, facendo un piccolo passo indietro, è impossibile far imparare qualcosa a un muro. Di gomma, per giunta. Come la povera Catanzaro. Non a caso da noi ribattezzata la Città del Peccato. Che neppure ha il senso di comunità di Cosenza, tanto per dire. Ha invece solo il malvezzo di dar continuamente vita a conventicole e associazioni varie per fare affari e coltivare interessi. Di parte. E particolari. Che vanno a vantaggio di pochi e dei loro fedeli lecchini seguaci.

Lo stridente contrasto tra Reggio e Catanzaro

A Catanzaro domina il ributtante andazzo voluto e imposto da gente ‘piccina ma pericolosa’ in una città appunto ‘piccina ma pericolosa’. Sempre più in mano a lacchè, affaristi, faccendieri e Ras locali. Tanto che forse andrebbe in minima parte assolta persino l’insipiente classe politica locale (di destra, sinistra e centro). Che non può non essere lo specchio fedele di questo desolante panorama sociale. Un ambiente che pure ha l’impudenza di richiamare alla catanzaresità. L’amore cioè per la propria città, mentre dovrebbe ringraziare i cittadini di no averla ancora rasa al suolo con loro stessi dentro. Comunque sia, mentre Catanzaro a breve vivrà i suoi 15 secondi o poco più (non minuti) di celebrità, al costo di 60mila euro prelevati dal Fondo di Riserva più annessi e connessi solo dal Comune, Reggio si è regalata il debutto con l’Originale. Preceduto, quindi con messa in onda prima ancora dell’avvio della trasmissione di cui si parla, da una suggestiva cartolina della durata di ben un minuto e 2 secondi. A cura di Città metropolitana di Reggio “Anima Autentica” su concessione di Mibact, Direzione dei musei calabresi e museo archeologico nazionale di Reggio. Che, tra le altre cose, descrive Reggio come “terra nel cuore dell’Europa e del Mediterraneo, culla di cultura millenaria”. Una cartolina bissata da un’altra di Sky di oltre 3 minuti quale… copertina.

Inizia il programma e per Reggio è spettacolo

Dopo quanto fin qui detto, inizia finalmente lo… show. Si apre con l’inquadratura dell’anfiteatro, pieno in ogni ordine di posto, sul lungomare Falcomatà (nello specifico: Italo, già sindaco scomparso molti anni fa, papà del Giuseppe attuale primo cittadino). Le suggestive immagini realizzate con il drone proveniente dal mare sono impreziosite, per così dire, da queste parole dello storico presentatore de L’Originale Alessandro Bonan: “Eccoci in diretta dal lungomare Falcomatà in una delle più belle città d’Italia. Discendiamo tutti da Reggio (una battuta, come ovvio, ndr)”. Mentre peraltro l’ex campione di Milan, Inter, Juve e Toro, Aldo Serena parlerà poi, anche lui, del “lungomare più bello d’Italia e degli splendidi ficus che lo hanno fatto tornare volentieri a Reggio”. Tanto per parlare di città che si fa conoscere in modo positivo oltre-confine regionale e forse persino nazionale. Altro che gi ‘spot’, impalpabili e inutili, della solita immancabile sagra di cui sopra.  Che non sponsorizza niente e nessuno. Semmai ingrossa ogni anno le proprie sempre più gonfie e traboccanti casse con un giochino semplice-semplice, ma perfetto. 

Reggio non scorda i suoi problemi, ma offre una grande immagine di sé

Ancora Reggio al centro. In una realtà sì piena di problemi, e con la più potente mafia del mondo in… pancia, ma libera dalla presenza di un Ras ogni 30 metri quadrati, ammanicato con il mondo. Che invece è figura tipica catanzarese. Ed ecco allora che a Reggio viene pure giocosamente intervistato il gelatiere Angelo. Ma anche e soprattutto il sindaco, come ovvio, con la scusa della sua fede milanista. Uguale alla nostra, oltretutto. Ma il tifo di un Falcomatà junior è un pretesto per lodare un primo cittadino che ha fortemente voluto la trasmissione in una Reggio non certo patria di inciuci e con ‘vari sindaci’ come Catanzaro. Una città in cui a un entusiasta Falcomatà (malgrado i recenti reiterati guai giudiziari patiti) a cui viene dedicata la canzone Falco a Metà, che diventa manco a dirlo Falcomatà. E poi un ampio servizio sulla vecchia Reggina della serie A e le notizie sulla nuova, finita tra i Dilettanti, che ha appena acquistato dal Messina Nino Ragusa. Ed ancora un ricordo del cestista e allenatore di basket Gaetano Gebbia, da poco scomparso, e il collegamento di Gianluca Di Marzio da una sorta di museo a cielo aperto strapieno di gente, anche vestita in costume.

Il G7 di Villa San Giovanni, tanto per gradire

E oggi e domani, incidentalmente, nel circondario di Reggio ci sarà anche il G7 di Villa San Giovanni. Quello dei Ministri del Commercio. Presieduto dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano Antonio Tajani. Ma che gliene fotte ai catanzaresi. Che è gente che vive, spesso a sua stessa insaputa, nella Città del Peccato. Quella dei club, delle conventicole e dei Ras locali in cui con una… leccatina al cu@o giusto prima o poi qualcosa arriva. E così è, se vi pare!

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