Riceviamo e pubblichiamo
Ultimo appuntamento per il progetto della Compagnia Teatrale BA17 il 25 settembre alle ore 16.00 presso i locali del Circolo Anziani “Rione Ferrovieri” nei pressi di Piazza Leopoldo Trieste a Reggio Calabria con il laboratorio “DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA”, uno spazio di sperimentazione e riflessione sulla strana relazione tra intelligenza artificiale e teatro dal vivo.
Cos’è davvero insostituibile nell’essere umano è il quesito a cui tenterà di rispondere il docente del corso Fabrizio Catalano, scrittore, regista, critico e nipote dell’immenso Leonardo Sciascia, nonché erede della sua sensibilità ed intellettualità profonda.
Quando il palcoscenico incontra gli algoritmi esiste tutta una gamma di questioni da affrontare e nessuno sfugge. Arte e tecnologia si trovano nello stesso spazio per immaginare insieme il teatro di domani.
Con quest’appuntamento il festival “AGAPE. LE SFUMATURE DELL’AMORE”, promosso dal Comune di Reggio Calabria nell’ambito del progetto “ReggioFest2025: cultura diffusa” e finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, saluta la sua prima edizione a Reggio Calabria.
Preparato ad affrontare un tema controverso, Fabrizio Catalano spiega: «Che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa… Questa battuta credo possa sintetizzare il frastornante borbottio che negli ultimi mesi ha caratterizza il dibattito intorno alla cosiddetta intelligenza artificiale.
Un’intelligenza incompleta, poiché essa stessa si definisce essenzialmente una collettrice di dati.
È un alibi per il potere? Un’innovazione tecnologica che da molti viene percepita prossima alla magia e alla divinazione? Senza dubbio, sì; ma anche uno strumento che è meglio imparare a conoscere e che può – perfino casualmente – aguzzare il nostro ingegno e stimolare la nostra ispirazione». Presente al dibattito e interlocutore di altissimo livello il prof. Eligio Daniele Castrizio, docente Ordinario di Numismatica presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, per un incontro frastornante tra spiritualità, intelligenza artificiale, discernimento umano e teatro.
Angelica Artemisia Pedatella, direttore artistico e ideatrice del festival, commenta: «È una conclusione intensissima, è stata un’avventura magnifica anche questa, un percorso che ha permesso a tutti noi di riflettere positivamente su una serie di azioni che stiamo cercando di intraprendere sul territorio calabrese.
Erroneamente l’arte e la cultura vengono viste spesso come un intrattenimento opzionale, mentre le nostre esplorazioni che si dirigono a 360° ovunque cercano di trovare una sintesi tra azione sociale e formazione del pensiero. Viviamo in un’epoca povera in cui i meccanismi economici sono bloccati, pericolosi e incerti e nessuno si fa la domanda giusta.
Basterebbe rivolgersi alla storia per comprendere che la cultura è l’elemento essenziale del movimento della struttura sociale. Con “AGAPE” abbiamo cercato di intraprendere un percorso verso l’approfondimento di temi che coinvolgono alcune emozioni e le radici autentiche del nostro agire nel mondo.
Si inizia da spunti e ci auguriamo di continuare il percorso con azioni sempre più coinvolgenti e utili.
Intanto, anche questo spazio di espressione ha permesso a tutto il gruppo di crescere maggiormente e di mettere alla prova le competenze acquisite in questi anni di attività».