Articolo tratto da Sky Tg24

Ècominciata poco dopo le 10 nel tribunale di Tempio Pausania la seconda giornata di udienze dedicate alle arringhe dei legali delle difese di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese e un’amica.

Dopo la giornata di ieri, che ha visto le arringhe degli avvocati Enrico Grillo ed Ernesto Monteverde, difensori di Grillo Jr, che hanno sostenuto che i rapporti sessuali sono stati consenzienti e che la presunta vittima non è credibile, oggi è la volta degli avvocati Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu che rappresentano in aula l’imputato Francesco Corsiglia.

I fatti contestati ai quattro ragazzi risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo in Costa Smeralda, in cui il gruppo di ragazzi con le due studentesse allora 19enni conclusero una serata dopo essere stati insieme nella discoteca Billionaire di Porto Cervo.

Il legale di Ciro: presunta vittima non credibile

I due legali non hanno dubbi: i rapporti sessuali sono stati consenzienti e la presunta vittima non è credibile. “Ha gridato al lupo al lupo qualche volta di troppo e per questo credo che anche i suoi amici non le abbiano creduto. Quante probabilità ci sono che una persona sia vittima di due episodi con elementi a tratti simili?”. Ha concluso così la sua arringa l’avvocato Enrico Grillo, difensore con il collega Andrea Vernazza, di Ciro Grillo, sotto processo a Tempio Pausania con tre suoi amici genovesi,  Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta, per violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo norvegese, all’epoca 19enne. e di una sua coetanea.

La difesa

Parlando di due episodi il legale ha fatto riferimento a un altro presunto stupro denunciato dalla stessa studentessa, quello che ha coinvolto l’amico norvegese Enrique Bye Obando, per il quale però la ragazza ha chiesto scusa affermando di aver mentito. Un’arringa dai toni pacati quella dell’avvocato Grillo, nella quale ha contestato i passaggi salienti della requisitoria del procuratore Gregorio Capasso e la ricostruzione dei legali di parte civili. Punto nodale la quantità di alcol consumato dalle due giovani la sera tra il 16 e il 17 luglio del 2019 prima al Billionaire e poi a Porto Cervo nella villetta a schiera di proprietà della famiglia Grillo, dove si sarebbe consumata la violenza.

Ero ubriachissima, ha ribadito in aula la studentessa

“Tutti i ragazzi dai primi interrogatori hanno sempre dato la stessa versione sul quantitativo di alcol consumato quella sera. L’unica che invece parla di un quantitativo più elevato ed ingente è la presunta vittima – ha chiarito l’avvocato Enrico Grillo – La sua stessa amica ha dichiarato di aver bevuto, ma ha escluso che fossero ubriache, precisando che erano anche in grado di camminare”. Il legale, ricordando che il pomeriggio successivo alla presunta violenza la studentessa era andata in spiaggia per una lezione di kitesurf, ha quindi chiesto provocatoriamente: “Come poteva praticare uno sport se aveva tutto quell’alcol nel sangue?”.

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