Riceviamo e pubblichiamo
Ha riscosso grande apprezzamento l’iniziativa inserita del Progetto “Arteca – Radici e Racconti”, l’originale format che ha regalato al pubblico un’esperienza multisensoriale.
Che si è tenuta sul terrazzo del Palazzo della Cultura a Pizzo, diventato per l’occasione palcoscenico di un’originale combinazione di teatro, storia e narrativa, cucita dal filo rosso della comune identità calabrese.
A chiudere l’ultima serata della terza edizione di “Arteca”, promosso da “ è stata il direttore artistico Sabrina Pugliese, che ha evocato l’identità spirituale e culturale del nostro territorio, capace di germogliare rinnovando la sua magia nelle parole sapienti di chi la sa descrivere e raccontare.
La prima parte dell’evento è stata dedicata a “Jennu Brigannu”, spettacolo incentrato sulle storie dei briganti calabresi e dedicato alla loro irriducibile natura di uomini ribelli ad un ordine costituito quanto mai ingiusto.
Gli attori Manolo Muoio ed Ernesto Orrico hanno saputo parlare la loro voce, dando tono al sentimento di una terra dove non sono facili da distinguere i motivi di ribellione da quelli di sopravvivenza.
Poi, sotto le note di una struggente canzone dedicata a Gioacchino Murat, la figura dei briganti ha lasciato il passo alla presentazione del romanzo “Sette giorni” di Gianluca Sapio.
Un libro che descrive e romanza gli ultimi sette giorni di vita di Gioacchino Murat.
Emanuela Stella ha dialogato con l’autore del racconto, al ritmo serrato di un viaggio tra le pagine più intense dell’opera.
Il dialogo tra Emanuela Stella e Gianluca Sapio ha fatto rivivere a Pizzo Gioacchino Murat ed il paese dell’epoca, fatto di personaggi umili e veri, in un intreccio tra piccole storie quotidiane e la grande Storia ufficiale, sbarcata quel giorno in Calabria con l’ex Re di Napoli, cognato di Napoleone, Generale straordinario delle campagne dell’Imperatore di Francia.
Dopo la presentazione del romanzo di Sapio è andata in scena la seconda parte di “Jennu Brigannu”, con un ritorno al mondo dei briganti che ha chiuso il cerchio narrativo proposto dall’evento.
Un pubblico affascinato ha applaudito calorosamente i protagonisti della serata, che si è conclusa con la degustazione di liquori, dolci e biscotti alla liquirizia, ricchi di tradizione calabra.
Il progetto “Arteca”, realizzato con la collaborazione dell’associazione lametina “I Vacantusi”, intrecciando teatro, letteratura e tradizione, ha saputo offrire un prodotto culturale assai originale e creativo, che di fronte al mare di Pizzo è riuscito a suscitare emozioni difficilmente dimenticabili.