Articolo tratto da Reggiotoday
L’ex governatore ufficializza sui social la corsa alla presidenza sostenuto dai partiti del centrodestra uniti e due civiche.
In un post pubblicato sui suoi social, il presidente dimissionario ha ufficializzato le 7 liste che sosterranno la sua corsa alle elezioni, guidate dai tre principali partiti del centrodestra.
Forza Italia, di cui Occhiuto è uno dei vicesegretari nazionali, c’è, come pure anche Fratelli d’Italia e la Lega (ma il Carroccio, in verità, aveva fatto sentire subito la sua vicinanza dopo l’annuncio delle dimissioni).
Smentite, dunque, le voci di un segreto ‘piano B’ per cambiare in corsa il candidato della coalizione con un nome di FdI (il più quotato quello di Wanda Ferro) o con Luigi Sbarra, fresco di nomina a sottosegretario da parte della premier.
Occhiuto zittisce tutti coloro che profetizzavano nubi sulla sua campagna elettorale (non sono mancate neanche fantasiose fake news con tanto di data in cui l’ex governatore avrebbe lui stesso ritirato la candidatura).
Oltre alla triade dei partiti big, Roberto Occhiuto sarà sostenuto anche da Noi Moderati e Udc, inoltre sono state costituite due liste civiche, Occhiuto Presidente e Forza Azzurri.
Il giallo di Azione: il Pd la include nel campo largo ma Calenda dice no a alleanze con il M5S
Slogan del manifesto di Occhiuto presidente è “In 4 anni di più che in 40”, un riferimento al buon governo del primo mandato. All’alleanza che invita gli elettori a dare nuovamente fiducia all’ex parlamentare cosentino manca però un simbolo, quello di Azione.
Il posizionamento del partito di Calenda alle regionali calabresi sta diventando un giallo. Già nella maggioranza di Occhiuto, Azione era andata allo scontro diretto con Forza Italia dopo le parole poco carine pronunciate a Reggio durante gli stati generali del sud. Da lì è volato qualche straccio e dichiarazioni contrastanti non lasciavano capire cosa avrebbe fatto Azione.
Fino a quando il Pd calabrese ha incluso il partito nel polo progressista molto allargato (suscitando il sarcasmo di Cannizzaro a proposito di alcune profonde divergenze tra Azione e il M5S, di cui è espressione il candidato presidente Pasquale Tridico, prima tra tutte la quasi certa riproposizione del reddito di cittadinanza o misura simile).
L’assenza di Azione dalle liste di Occhiuto sembrava oggi la prova definitiva e lampante che il partito di Calenda, nonostante le citate contraddizioni, in Calabria stesse con Tridico, ma con una nota del leader è arrivato l’ennesimo colpo di scena. “Come già più volte ripetuto – ha dichiarato Calenda all’Adnkronos – non ci saranno liste di Azione a sostegno di candidati del M5S alle elezioni regionali.
Allo stesso modo Azione non sosterrà candidati del Pd che si piegano ai programmi imposti dai Cinquestelle. Lo spettacolo a cui stiamo assistendo, in preparazione di queste elezioni – ha aggiunto – rappresenta invece la quintessenza del trasformismo e della mancanza di programmi e idee per migliorare il funzionamento delle regioni.
Tutto è ridotto, a destra come a sinistra, a scambi di poltrone e percorsi di carriera personali”.
La conclusione di Carlo Calenda sembra quasi scritta per il caso calabrese: “Il Partito Democratico oscilla tra la prostrazione davanti ai Cinquestelle e la sottomissione ai cacicchi locali. Ancora una volta alle prossime elezioni regionali vincerà l’astensione e trionferà il voto clientelare.
La degenerazione del regionalismo è una malattia contro cui Azione ha sempre combattuto. Il nostro impegno rimane quello di non sottostare ai ricatti del bipopulismo e tirare dritto verso la costruzione di un forte fronte liberale alle prossime elezioni politiche”.
Insomma, sulla base delle indicazioni di Roma, Azione non parteciperà alla corazzata elettorale progressista con il Cinquestelle Tridico (sarebbero così, 12 meno 1 le liste già confermate).
Al momento, però, non appare neanche tra i sostenitori di Occhiuto e non è chiaro quale ruolo avrà il partito di Calenda negli appuntamenti elettorali d’autunno – e non solo in Calabria a questo punto. Va anche ricordato che nel consiglio appena sciolto sedevano il presidente regionale Giuseppe Graziano e il segretario calabrese nonché capogruppo Francesco De Nisi, per i quali sembra logica una ricandidatura.
Gli stessi hanno risposto ieri all’ultima frecciata di Cannizzaro affermando che il deputato reggino e coordinatore calabrese di FI stia tentando di delegittimare Azione per paura del peso elettorale che senza questa sigla mancherà a Occhiuto.
De Nisi e Graziano hanno anche ribadito il loro sdegno per Forza Italia, partito complice della Lega nel progetto ammazza-Sud dell’autonomia differenziata.
I candidati del cdx tra conferme e i rumors sul cambio di coalizione di un reggino
Le liste di entrambe le coalizioni devono essere depositate entro il 5 settembre ma nel centrodestra qualche partito è già pronto a presentarle la prossima settimana.
Tra i nomi reggini confermati ci sono le ricandidature di Domenico Giannetta, Pietro Crinò e Salvatore Cirillo (Forza Italia); l’ex assessore regionale al lavoro Giovanni Calabrese (FdI); Giuseppe Mattiani (coordinatore provinciale della Lega). Alcune indiscrezioni parlano anche della disponibilità data a Noi Moderati da un consigliere comunale dell’attuale maggioranza.
Sei rumors fossero confermati, si tratterebbe di un ennesimo episodio di transumanza dal centrosinistra al centrodestra, fenomeno evidente nella politica di Reggio.