Nicola Fiorita e il patron dell'Mgff

L’ultima, solo in ordine di tempo, levata di scudi… popolare antiMgff è pura fuffa. E vi spieghiamo subito il perché. Proprio noi, cazzoni più di tutti, a cadere nel giochino, La giostra, cioè, della sterile lamentela delle decine, meglio centinaia, di messaggi social contrari al Festival. Che, ormai da anni a questa parte, piovono sul foraggiamento pubblico della stessa kermesse. Ma che fanno appunto il paio con i nostri articoli, ahinoi. Nella triste catalogazione alla voce: azioni inutili. ‘Carta straccia’, insomma. Che si dimentica nel giro di poco tempo. Dal momento che contribuisce solo a fare da involontaria cassa di risonanza a chi se voi (cari concittadini) e noi siamo d’accordo o meno importa un… fico secco. Tanto, d’accordo o meno, ogni anno alla fine della fiera, è proprio il caso di dire, arrivano sul conto i “danè”. La “pila”, in slag autoctono. Bella, fresca, profumata e sonante.

Sgradita pubblicità negativa? No! Solo pubblicità. Tanto: “purché se ne parli!”

Qui si sta parlando di un fiume di denaro (noi ci occupiamo solo di quello pubblico, come ovvio). Che, di anno in anno, sfocia nelle casse dell’organizzazione della kermesse. E, se possibile, pure in misura maggiore, per il moltiplicarsi delle iniziative connesse all’Mgff rispetto al passato. Altro che impatto negativo della polemica, quindi. Che non è pubblicità negativa, ma solo pubblicità. E provare per credere (ri)leggendo l’articolo del nostro vecchio blog social, scritto al termine della 20. edizione del Festival 2023 (clicca il link di seguito:https://irriverentemente.com/catanzaro-si-chiude-oggi-la-20-edizione-di-un-mgff-sempre-piu-di-basso-profilo-ma-che-ha-trovato-una-regione-e-soprattutto-un-capoluogo-bancomat/). Ragion per cui a chi ha avuto la capacità e la fortuna, oltreché un’innegabile benevolenza da parte della politica, di trovare l’America a due passi dal paesello natio staranno ridendo pure le mutande. Sì, esatto, è proprio così. Perché può solo scompisciarsi dalle risate chi pensa alle vostre lamentele social e ai nostri pezzi mentre mantiene inalterato il proprio fatturato. O addirittura lo accresce. E ha già sistemato le sue prossime tre generazioni!

Critiche social dunque legittime, ma sterili e inutili per spezzare la catena dei fondi pubblici all’Mgff. Servirebbe ben altro…

Il diluvio di ormai annose e vibrate proteste espresse tramite Facebook sul “finanziamento pubblico” all’Mgff, immancabile manco fosse un partito della cosiddetta Prima Repubblica, è comprensibile e legittima. In merito abbiamo centinaia di screenshot memorizzati, a partire dal 2022. Ma sappiate che è altrettanto inutile. Perché tale pioggia non ‘bagna’ di certo chi magari, nel privato, bolla le vostre lamentele, cari catanzaresi, come sintomo di “invidia sociale”.

Tanto, ribadiamo. Dopo il trasloco da Soverato e dalla natia Montepaone c’è chi ha accolto a braccia aperte l’intraprendente patron. E lo ha ricompensato in tutti i modi e le maniere possibili. In proposito ricordiamo pure, en passant, il mega-compenso, sempre comunale pure per volontà di Nicola Fiorita, per la sua carica di sovrintendente del Mario Foglietti. Sebbene da tempo defilato. Ma ancora legittimamente strapagato, come da contratto rinnovato dall’attuale sindaco senza batter ciglio. E malgrado in odore di avvicendamento. In favore dell’attuale direttrice di Area artistica Antonietta “Tonia” Santacroce. Sapete, dunque, quanto se ne strafotte di voi, cari nostri concittadini, che digitate sulla tastiera.

Senza contare i click che fate, con tanto di preziose interazioni, sui profili dei giornali sempre da lui, e dal suo Mgff, ‘lautamente’ sponsorizzati. Che dunque in un circolo per loro assai virtuoso ne parlano naturalmente benissimo a… pagamento. E in più ci guadagnano anche facendo migliaia di visualizzazioni, grazie a voi. Il classico danno che si aggiunge alla beffa, in sostanza. Un meccanismo perfetto, ripetiamo. Che se ne fotte allegramente, e persino sfrutta, il vostro-nostro disappunto.

Il sempre più misterioso ruolo della politica locale nella vicenda

Alla luce di quanto finora detto, ecco perché ci si dovrebbe invece domandare come mai una politica di solito in sintonia con la gente sulle faccende di interesse pubblico, nell’occasione va invece controcorrente. In direzione ostinata e contraria, cioè. E, tanto a destra quanto a sinistra,  continua a difendere a spada tratta l’evento in questione infischiandosene dell’opinione pubblica come non contasse un ca@@o! Tanto da mostrarsi sempre più convinta e prodiga nel finanziarlo, piangendo viceversa miseria su quasi tutto il resto. Che sarebbe sì indispensabile per questa nostra sfortunata, e forse ormai irrimediabilmente perduta, città. Servizi essenziali, come mense scolastiche per i bambini, compresi. Ecco perché, l’unico modo di esprimere efficacemente il dissenso rispetto a questo palese ‘sconcio’ sarebbe farsi sentire in modo civile ma incisivo. Che non può però di certo avvenire con un post su Fb. Perché ciò che avete scritto, e scriverete, lì sortisce semmai, come state vedendo, l’effetto opposto.

Un pensiero su “Mgff, “catanzaresi cazzoni”! Polemica social e nostri articoli… fuffa per chi aumenta il fatturato e gli ridono pure le mutande”

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