Ospedale fantasma MesoracaOspedale fantasma Mesoraca

«Casa della comunità “fantasma”: questo dovrebbe essere il vero nome da attribuire alla struttura ospedaliera». Lo afferma in una nota il Comitato Cittadino Ospedale di Mesoraca.

«A nostro parere  – aggiunge il Comitato –  dopo le varie sollecitazioni  che abbiamo avanzato nel corso degli anni, non esiste nome più adeguato da assegnare alla struttura.

Sono tante le segnalazioni e tante sono state le richieste di confronto che abbiamo rivolto al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

Stante il silenzio, da parte di tutti gli organi competenti, che ancora oggi aleggia sulla vicenda, siamo fermamente convinti che tutta la documentazione esibita, frutto del nostro notevole operato, sia stata totalmente accartocciata»

Dice ancora il Comitato: «La struttura di Mesoraca è ormai al collasso. Oltre alla mancanza del personale  medico – sanitario e di attrezzature adeguate, le condizioni di chi ancora vive e lavora quotidianamente nell’ambiente sono pessime.

Ed è proprio davanti a questo disinteresse che abbiamo deciso di denunciare le “indifferenze” del presidente Occhiuto!
Il presidente non può far finta di non sapere e non sentire. Deve farsi carico dei suoi doveri e intervenire. Che fine hanno fatto le sue promesse?  Che fine ha fatto la sua vicinanza a Mesoraca?».

Queste le domande «che ci assalgono  – insistono dal Comitato –  dopo che il presidente stesso in una trasmissione televisiva ha promesso, davanti a tutta Italia, uno specifico interesse sulla sanità e sulla struttura di Mesoraca in particolare!
II lavori della Casa della Comunità sono bloccati da quattro mesi.

L’aspetto ancora più grave è che non se ne conosce il motivo. Eppure, proprio quattro anni addietro, sollecitammo la concessione di un finanziamento per  5,5 milioni di euro.
Ma anche questi soldi si sono “arenati” da anni.

Ecco perché le nostre domande aumentano.
Non possiamo, infatti, fare altro che chiederci che fine abbiano fatto sia quel finanziamento, sia i fondi Pnrr che sarebbero dovuti essere messi a disposizione per la sanità».
Tra appalti e subappalti, oggi nemmeno l’ombra di una ditta sul cantiere.
È, forse, questo il motivo per cui non si procede con i lavori?»

Il Comitato insiste: «Non possiamo più accettare che questa grave situazione non venga presa in considerazione.
Non possiamo più tollerare l’ indifferenza degli enti locali,  del Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone Antonio Brambilla, dei dirigenti di questo Distretto Sanitario e degli organismi regionali e provinciali».

«Siamo, invece, decisi  – conclude il Comitato –  a rimuovere il blocco dei lavori e di essere irremovibili sull’idea di pretendere spiegazioni concrete che possano fornire risposte agli utenti  che  ormai, purtroppo, sono costretti a vivere nella speranza che un giorno qualcuno  ponga una mano sulla propria coscienza e faccia valere i loro diritti, tra cui uno dei fondamentali, quello della salute.

Rimaniamo, infatti, convinti che la questione sanità calabrese non possa rimanere solo un “pretesto” per fare politica e accaparrare consensi elettorali, ma torni a essere vicenda che punti diritta alla salvaguardia e alla tutela dei cittadini».

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