Scena i Figli del MinotauroScena i Figli del Minotauro

Riceviamo e pubblichiamo

Rinnovata anche quest’anno la transumanza  delle vacche podoliche dei Mancuso e si sono riviste dal vivo, in Sila, le scene simili del film- documentario “Figli del Minotauro – Storie di Uomini e Animali” di Eugenio Attanasio.

Una nota famiglia di Marcedusa ha guidato la mandria lungo i secolari sentieri verso le fresche alture silane.

Partiti all’alba, Salvatore Mancuso, il nipote Antonio, i loro figli, parenti, amici e alcuni escursionisti hanno intrapreso il viaggio accompagnati dal suono antico dei campanacci.

Da Marcedusa a Petronà, lungo via Dei Vaccari, per  proseguire verso Manulata, sotto l’ombra dei castagni prima, poi dei pini e dei faggi.

Un’esperienza indimenticabile, vissuta in una splendida giornata, che offre un legame autentico con le radici storiche e culturali di questa pratica, fondamentale per il benessere degli animali.

Le vacche hanno bevuto nelle vasche d’acqua sorgiva e brucato i freschi pascoli della Sila, colorati da ginestre e violette.

Le  vacche podoliche della famiglia Mancuso sono diventate celebrità internazionali, grazie al film-documentario “Figli del Minotauro” di Eugenio Attanasio, premiato  in Italia e all’estero.

La promozione del film e del libro sulla transumanza, patrimonio universale UNESCO, ha dato vita al gruppo di sostenitori “Figli del Minotauro”, che annovera  Domenico Levato, Giuseppe Gallucci, Elisabetta Grande, Elia Panzarella e Luigi Stanizzi. 

L’opera racconta una Calabria diversa ed  esplora la relazione millenaria tra uomini e animali, un rapporto che risale alla preistoria.

Gli allevatori di podoliche sono oggi i custodi di questa cultura antica.

“Figli del Minotauro” ha riscosso un grande successo, con attori come Franco Primiero, Francesco Stanizzi, Mattia Isaac Renda, Gianluca Cortese, Salvatore Gullì e Alessandra Macchioni. 

Come sempre, quando la mandria è giunta in Sila è stata subito festa, tra vino, brindisi e canti, al suono allegro della fisarmonica del giovanissimo Carlo. 

Le donne degli allevatori hanno preparato un delizioso  banchetto  sotto la frescura dei faggi, all’antica:  soppressata, formaggio, olive, polpette, cannaruzzi e ceci, agnello ‘a la pecurara, salsicce e costine alla brace, insalata di pomodori e vini rosati, prodotti tutti caserecci.

Tra gli ospiti d’onore prescelti, quest’anno spicca il grande scultore e imprenditore Luigi Verrino.

Che, peraltro, ha realizzato un’opera in tema su un abbeveratoio a Zagarise, suo paese natale, e un  un toro in bronzo custodito nella Casa-Museo Verrino.


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