Articolo tratto da vibosport.it (di Aurora La Rocca)

Martina Molinaro continua a portare in alto il nome di Lamezia Terme e della Calabria nel mondo del calcio internazionale. L’arbitro lametino è stata designata per dirigere la semifinale di qualificazione della Women’s Champions League tra il Rosengård e il Ljuboten, disputata ieri 27 agosto in Belgio.

Il match, terminato con un netto 5-0 in favore delle svedesi del Rosengård, ha visto la Molinaro gestire con autorevolezza una gara di alto livello, confermando quelle qualità che già nelle recenti esperienze internazionali avevano attirato l’attenzione della UEFA. Non è la prima volta, infatti, che la giovane lametina si trova a rappresentare l’Italia fuori dai confini nazionali: negli ultimi mesi è stata protagonista anche in rassegne continentali giovanili, distinguendosi sempre per equilibrio, preparazione atletica e capacità di lettura del gioco.

La designazione in Champions League femminile è il segnale di una carriera che procede spedita. Per la Sezione AIA di Lamezia Terme, che da sempre sostiene il percorso della propria associata, si tratta di un motivo di grande orgoglio, così come per l’intero movimento arbitrale calabrese. Vedere una ragazza della nostra terra imporsi con professionalità in un contesto così prestigioso è la dimostrazione di quanto l’arbitraggio possa offrire opportunità di crescita e di affermazione personale.

Martina Molinaro rappresenta oggi un esempio per tutti i giovani che scelgono di intraprendere la strada del fischietto: il suo percorso dimostra che con impegno e sacrificio ogni obiettivo può diventare realtà. La sua presenza in Champions League non è soltanto un riconoscimento personale, ma anche un segnale di fiducia per l’intero movimento arbitrale italiano, che continua a formare figure capaci di competere ai massimi livelli.

Esempio per i giovani

La storia di Martina Molinaro è un messaggio potente a tutte le ragazze e i ragazzi che si avvicinano all’arbitraggio: con impegno, passione e determinazione, ogni traguardo è possibile. La sua presenza in Champions League femminile non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di una carriera che promette ancora tante soddisfazioni.

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