Riceviamo e pubblichiamo

Un’importante pagina per la città di Lamezia T. (Cz) si è aperta con la sottoscrizione del patto di comunità tra l’istituto scolastico Gatti-Manzoni-Augruso e le forze sociali, finalizzato alla gestione delle emergenze educative.

Il tavolo tecnico tenutosi stamattina nell’ufficio di presidenza della sede centrale di via Amendola è stato il frutto di un lungo e proficuo confronto intrapreso dalla dirigente scolastica Antonella Mongiardo con l’ente locale e le associazioni del terzo settore.

Il percorso di interlocuzione è culminato in un protocollo di intesa al quale hanno aderito l’ufficio servizi alla persona del Comune di Lamezia, l’Anp (Associazione nazionale polizia di stato, l’Opis (osservatorio per l’inclusione scolastica), l’associazione Donne e Futuro, la Cooperativa sociale “Lasteida” e l’associazione “Senza nodi”.

Alla presenza dei rappresentanti delle associazioni partners, dell’assessore alla cultura Annalisa Spinelli e del presidente del consiglio di istituto della scuola, Antonio Falvo, è stata analizzata la situazione di alcuni plessi scolastici.

Caratterizzati da rilevanti emergenze educative, “correlate – ha rimarcato la preside Mongiardo – al particolare contesto familiare e socio-culturale di provenienza degli alunni, per cui il fenomeno del disagio scolastico non può essere considerato solo un problema della scuola, ma dell’intera comunità.

Oggi inizia un capitolo importante per la nostra scuola, che si apre al territorio in modo nuovo, cioè non solo per progettare iniziative e attività extracurricolari come avvenuto anche in passato, ma anche per sperimentare una gestione integrata e condivisa delle emergenze educative dei nostri plessi”.

Durante la riunione sono stati affrontati diversi aspetti della vita scolastica, riguardanti soprattutto alcuni plessi periferici.

Ci si è soffermati, in particolare, sull’opportunità di passare dalle pluriclassi alla formazione di classi omogenee per età anagrafica, al fine di evitare squilibri nelle dinamiche di classe che potrebbero incidere negativamente nel processo di scolarizzazione e di integrazione scolastica.

La dirigente ha fatto presente come lo scorso anno sia i docenti che le famiglie hanno espresso questa richiesta a tutela degli equilibri di classe, resi ancor più critici proprio dal divario anagrafico degli alunni.

Secondo Bianca Lillo l’integrazione scolastica e sociale degli alunni c.d. di etnia rom richiede un coinvolgimento attivo e concreto da parte delle istituzioni, con un inserimento più uniforme ed equilibrato di questi alunni in tutte le scuole della città.

L’assessore Spinelli e i presidi Careri e Saladini hanno evidenziato come “questo processo di integrazione sia importante farlo iniziare fin dai primi an di scuola dell’infanzia. Iniziare un percorso insieme, in questa direzione, è l’unico modo possibile per poter realizzare una piena integrazione”.

Da quest’alleanza tra scuola e forze sociali, che nei mesi scorsi ha visto interessanti momenti di formazione e sensibilizzazione sui temi della legalità e dell’educazione civica, anche in collaborazione con le forze dell’ordine e con l’Anps, è nata l’idea di un patto educativo di comunità.

Che coinvolga anche le famiglie e “che incarna una visione condivisa di scuola come centro nevralgico di una comunità educante più ampia – ha detto il preside Alfredo Saladini di Opis – in cui ogni soggetto – scuola, istituzioni, associazioni del terzo settore, famiglie – è chiamato a fare la propria parte per contrastare la dispersione scolastica, promuovere la partecipazione attiva degli alunni, valorizzare le potenzialità di ciascuno e garantire pari opportunità di crescita.

In un tempo segnato da profonde trasformazioni sociali e culturali, non possiamo più accettare che l’educazione possa essere considerata compito esclusivo della scuola e delle famiglie. Occorre una corresponsabilità educativa che si traduca in azioni concrete, coordinate e stabili.

Da qui l’importanza dei Patti educativi di comunità. Questo protocollo rappresenta un’iniziativa dal forte valore educativo, che ben si inserisce nella cornice di una scuola attenta ai bisogni di tutti, capace di aprirsi al territorio e di costruire, insieme ad esso, percorsi concreti di inclusione, partecipazione attiva e contrasto alla dispersione scolastica.

Auspichiamo che tale percorso diventi un modello replicabile, sostenibile, capace di generare cultura dell’inclusione e di restituire fiducia alle famiglie, agli alunni, agli educatori”.

Obiettivo del protocollo triennale, fortemente voluto dalla preside Mongiardo con la piena convergenza degli organi collegiali della scuola,  è la realizzazione di percorsi curriculari ed extracurriculari mirati a ridurre la dispersione scolastica; coinvolgere in modo attivo gli alunni nella vita scolastica con attività di potenziamento disciplinare, di cittadinanza attiva, di interesse sociale, di operosità creativa e laboratoriale; organizzare attività extrascolastiche e uscite didattiche, finalizzate all’integrazione sociale e alla conoscenza del territorio, con la presenza dei docenti e/o delle famiglie.

Gli assistenti sociali del Comune di Lamezia Terme collaboreranno per l’attuazione nelle classi di momenti di formazione/informazione degli alunni ai fini di una maggiore presa di coscienza dei diritti e doveri all’interno della comunità scolastica e sociale, con modalità e tempi concordati con la dirigenza scolastica.

Le associazioni si impegnano a svolgere, a titolo di volontariato, una funzione di supporto, affiancamento e consulenza dei docenti, in coerenza con le finalità dell’intesa.

Nel rapporto con i discenti, inoltre, i soggetti partners si impegnano ad attuare modalità di relazione e di comunicazione consone al ruolo educativo che sono chiamati a rivestire e, nel contempo, a favorire un clima di lavoro sereno ed un coinvolgimento attivo di tutti gli alunni partecipanti.

L’assessore Annalisa Spinelli ha sottolineato “l’importanza della cooperazione e del coinvolgimento attivo delle forze sociali per perseguire la crescita e lo sviluppo della comunità”. 

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