Fonte Polizia
Nelle acque antistanti l’area industriale di Lamezia Terme, nel tratto di mare compreso fra l’ex pontile SIR e la foce del fiume Amato, su segnalazione di un pescatore, la Guardia Costiera di Vibo Valentia ha recuperato i resti di un bambino.
Immediatamente si è sospettato che potesse trattarsi del corpo di un bambino extracomunitario, dell’apparente età di 6/8 anni, di origine extracomunitaria, annegato durante uno dei tanti viaggi della speranza, attraverso i quali dalle coste del Nord Africa, a bordo di imbarcazioni a volte precarie, persone in cerca di un futuro migliore, tentano disperatamente di raggiungere le coste dell’Italia.
A seguito del rinvenimento del corpo, la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha incardinato un procedimento penale nei confronti di persone ignote responsabili dei reati p. e p. agli artt. 12, 12-bis D. Lgs. nr. 286/1998 (Disposizioni contro l’immigrazione clandestina) e succ. modif., delegando ogni utile indagine finalizzata ad individuare la tratta e le dinamiche del naufragio oltre che, ovviamente, ad identificare i resti del corpo recuperato.
Veniva, quindi, disposto l’esame autoptico sul cadavere e conferito incarico di consulenza tecnica per gli accertamenti di genetica, volti all’estrazione e tipizzazione del D.N.A. per eventuali successive comparazioni. L’attività info-investigativa condotta dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lamezia Terme si concentrava preliminarmente sull’analisi delle segnalazioni provenienti da altri uffici di polizia, relative a sbarchi avvenuti sulle coste meridionali del territorio nazionale o a rinvenimenti in mare di soggetti deceduti, oltre a prevedere un’attenta ricognizione di informazioni attinenti al particolare fenomeno, rilevabili dalle cc.dd. fonti aperte.
La notizia del rinvenimento dei resti mortali del bambino, diffusa con un comunicato e ripresa dagli organi di stampa il 27 maggio 2024, si è rivelata di particolare utilità, consentendo agli investigatori di acquisire significativi clementi per la prosecuzione delle investigazioni finalizzate all’identificazione dei poveri resti umani.