Teatro Grandinetti LameziaTeatro Grandinetti Lamezia

Riceviamo e pubblichiamo

Il sipario è aperto su di un palcoscenico pieno dell’essenza di Lucio Dalla, il cantautore che ha saputo trasformare la sua sensibilità in poesia. L’ effetto, che avverte ogni amante della musica e del teatro, è di un abbraccio collettivo che trascende il tempo e lo spazio. Tutto questo e molto altro è stata la kermesse che ha portato in scena al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, nell’ambito della rassegna 24/25 di “Calabria Teatro”, “Aspettiamo senza avere paura, domani. Intorno a Lucio Dalla”, opera scritta e interpretata da Sasà Calabrese, Dario De Luca e Daniele Moraca.

Un invito ad esplorare l’anima di un artista, i cui versi sono stati tracciati sul palco, con le parole e la musica, tessendo il filo rosso che li unisce, la speranza nel futuro, attraverso l’amalgama sapiente di canzone e di narrazione. Lo spettacolo, ideato e scritto durante i mesi bui della pandemia, si propone di allontanare la paura e di unire nella fiducia le persone, con una freschezza e una leggerezza che catturano il pubblico fin dai primi istanti.

La scelta del titolo risuona potente: è infatti la strofa di chiusura di “Futura”, la profetica canzone che Lucio Dalla scrisse nel 1980, a Berlino, quando il mondo sembrava sul punto di scomparire sotto la minaccia della guerra nucleare.

Sulle quinte del teatro Grandinetti, disseminate di strumenti musicali, sono andate in scena la vita e le opere dell’artista, ripercorse attraverso l’indovinata rappresentazione dell’intreccio tra l’uomo e le sue canzoni, utilizzando reading e video clip per fare risuonare la viva voce del cantautore.

Gli spettatori sono stati anche loro chiamati a partecipare dalla platea, coinvolgendoli nella “corrispondenza d’amorosi sensi” con l’artista scomparso.

La sceneggiatura si nutre delle parole di Dalla, e trasforma i suoi testi in piccoli racconti, dando corpo a quelle ipotesi di sceneggiature, che lui stesso vi intravedeva. La scelta di alternare le canzoni con aneddoti e riflessioni sulla vita artistica di Dalla e dei suoi contemporanei, da De Gregori a Roversi, ha creato un’atmosfera intima e coinvolgente. Calabrese, De Luca e Moraca, con una presenza scenica vibrante, hanno trasmesso non solo la musicalità delle canzoni, ma anche l’emozione e la profondità dei testi. Ogni nota viene accompagnata da un gesto, da uno sguardo, che raccontano storie che vanno oltre le parole.

La produzione musicale di Dalla, il suo rapporto con Luigi Tenco, tutto è stato portato in modo coinvolgente sulla scena, offrendo al pubblico una serata difficilmente dimenticabile. La conclusione di questo emozionante spettacolo è stata alla fine affidata alle note de “L’anno che verrà”, intonata in un’atmosfera di grande condivisa emozione del pubblico intero.

La speranza nel futuro, da coltivare sempre, anche quando sembra non esserci più alcun futuro, è stato un messaggio che ieri sera ha avuto una portata speciale, poiché, presenti in sala, ospiti de “I Vacantusi”, sono stati gli invitati dell’Associazione per la Ricerca neurogenetica, rappresentati sul palco dalla dottoressa Amalia Bruni, nell’ occasione della chiusura dell’Alzheimer Fest.

Alla incrollabile fede nel futuro di chi lotta contro un male, qui a Lamezia Terme hanno reso omaggio Sasà Calabrese, Dario De Luca e Daniele Moraca, con la poesia senza tempo e “Futura” di Lucio Dalla. Lo spettacolo è inserito nel Progetto “Calabria Teatro” seconda edizione finanziato con risorse Psc Piano per lo sviluppo e la coesione 06.02.02 (Distribuzione Teatrale) della Regione Calabria.

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