È un giorno di festa, oggi. Il simbolico Primo Maggio., di… pausa e celebrazione per i lavoratori. Ma allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia si lavora. O meglio, si gioca. Si fa però molto sul serio lo stesso. Perché in un match d’alta quota di B come Juve Stabia-Catanzaro la posta in palio è alta. Vespe e Aquile, infatti, vogliono consolidare, e migliorare, il loro piazzamento in zona playoff. E poi c’è il super ex Fabio Caserta. Adesso allenatore dei calabri, però in passato giocatore e tecnico dei campani con una storia fatta di tante vittorie e soddisfazioni. Non banale, quindi, questo rendez-vous di metà primavera. Comunque sia, ecco il film del match a iniziare dal primo tempo.
Primo tempo:
Marce alte dei padroni di casa dopo il fischio iniziale dell’arbitro Monaldi. Pronti-via e al 1’ su una rapida ripartenza l’attivissimo Candellone minaccia Pigliacelli. Nulla di fatto, però. Al 9’ è invece Leone, su punizione, a… stuzzicare il citato portiere del Catanzaro, che se la cava come può. Al 15’ è ancora Candellone a chiamare in causa Pigliacelli, che risponde da campione. Al 18’ scossone per gli ospiti.
Ma che non viene dal campo, bensì dagli spalti. Sono infatti arrivati i tifosi di Pittarello e soci, (tenuti a lungo fuori dallo stadio dalle forze dell’ordine per motivi di sicurezza) proprio nel frangente in cui i loro beniamini sono fermati in fase d’attacco da una… creativa interpretazione del mediocre Monaldi che vede un fallo inesistente (o meglio lo inverte) al limite dell’area. Pochi minuti, 6’ per l’esattezza, e Mosti, purtroppo per i fan della Caserta-band come premesso da poco presenti in Curva, “battezza” i giallorossi con il gol dell’1-0. Al 30’ gran tiro di Ruggero dalla distanza e Pigliacelli è di nuovo bravo a rifugiarsi in nugolo. E al 33’ è sempre Ruggero a sfiorare il raddoppio con una sorta di tiro-cross che, anche sospinto dal vento, sfiora il sette.
Al 36’ lo Stabia vola in contropiede e con Sgarbi potrebbe far 2-0. La terna si inventa un fuorigioco ridicolo, che non c’è per ben due motivi. E nel frattempo si… scopre che Scognamillo ha “parato” in area. Rigore inevitabile, allora. È il 42’ e Candellone fredda Pigliacelli: 2-0. Niente da dire. In pieno recupero gol di Iemmello, ma in netto fuorigioco. Fatto che fa chiudere il parziale al Catanzaro senza un tiro in porta.
Secondo tempo:
Ripresa che tutti, o quasi, immaginano diversa con le Aquile a testa bassa alla ricerca della rimonta. Ma è un’idea fallace. Perché al 12’ c’è ancora una fulminea ripartenza delle Vespe con Fortini che cede al solito inesauribile Candellone. Il quale tira a colpo sicuro con il solo Quagliata, bravo a immolarsi per compiere un intervento alla… disperata per evitare il 2-0. Al 15’ (ovvero il 60’, un’ora di gioco), ecco finalmente la prima vera occasione da rete per il Catanzaro con Pontisso. Il quale esalta le doti del portiere rivale (un gigante di statura) Thiam. Al 18’, invece, entra Ilie e il Catanzaro sembra cambiare volto. Molto più mobile e pericoloso, arrivando a tirare prima, e a reclamare un (dubbio) rigore poi, in rapida successione. Al 36’ il subentrato Biasci va giù in area e i giallorossi protestano di nuovo. Sicuro, il colpo (anzi lo spintone) di Bellich sull’attaccante c’è. Ma il rigore forse sarebbe eccessivo. Al 45’, però, è ancora Candellone che va vicinissimo al 3-0 con un palo esterno colpito dalla distanza a Pigliacelli battuto.
Conclusioni:
Se una squadra, che in una partita va molto alla svelta sotto nel punteggio e poi subisce il 2-0 in chiusura di tempo, imbastisce la sua prima vera azione pericolosa al 15’ della ripresa (ovvero dopo un’ora di gioco) è chiaro che ha avuto più di qualche problema. E se la stessa compagine viene da un periodo… balordo, allora il problema è bello grosso! È il caso del Catanzaro. Che poco fa ha ancora una volta legittimato il nostro severo giudizio (criticatissimo da parecchi lettori, peraltro) di marzo e febbraio scorsi. Quando, secondo noi, la Caserta-band vinceva senza meritarlo. Almeno in tre, se non quattro, occasioni. Successi illusori per una piazza che si era convinta di tifare per una squadra addirittura superiore a quella, champagne, dello scorso campionato. “Follia” pura! Alla luce di una guida tecnica completamente diversa con una differenza, appunto abissale, che si vede tutta!
