Articolo tratto dal web
Uccise padre, madre e fratellino 12enne. Ha deciso di scontare la condanna a 20 anni (pena massima per il rito abbreviato) senza ricorrere in appello
Non presenterà un ricorso, dunque, contro quanto deciso in primo grado dal Tribunale per i minorenni di Milano per avere ucciso la sua intera famiglia nella notte tra il 31 agosto e il 1. settembre 2024, quando aveva 17 anni, in provincia di Milano.
La pena inflitta dal Tribunale è stata quella massima prevista per il triplice omicidio con rito abbreviato, escludendo il vizio parziale di mente nonostante una perizia lo avesse attestato.
Il giovane ha lasciato scadere (il 4 novembre) il termine per il ricorso in appello. Secondo il suo legale, il giovane si starebbe rendendo conto di quanto ha commesso ed è quindi intenzionato a seguire il percorso di cure statuito già prima della sentenza presso l’istituto minorile.
Le motivazioni della sentenza
Secondo la giudice dei minorenni, il giovane era lucido e “guidato da un pensiero stravagante e bizzarro”, quello di perseguire “l’immortalità” sterminando la sua famiglia, ma si sarebbe trovato sotto pieno controllo programmando l’azione con lucidità e variandola secondo il “bisogno”.
La strage nella villetta
Era stato proprio lui a chiamare il 112 quella notte, affermando inizialmente che il padre aveva accoltellato la madre e il fratello e che poi lui aveva ucciso il genitore. I carabinieri lo trovarono “lucido e sereno” accanto al cancello della villetta. Qualche ora dopo confessò di avere invece ucciso lui tutti i suoi familiari. Descritto come educato, brillante, amante dello sport e bravo a scuola, il ragazzo affermò di essere convinto di volersi “distaccare dalla famiglia” per “vivere in solitaria”.