Talvolta, anzi molto spesso, ci si mette anche un quarto d’ora o persino di più, in auto, per arrivare dai pressi del Magistrale a Piazza Matteotti. Perché dal vecchio Tribunale in avanti è quasi sempre tutto libero. E si parla di un tratto di circa 4-500 metri. Non di più, anzi forse pure di meno. Ma quando si arriva da Via Mario Greco, o dai Giardini o ancora dalla strada del Classico e dell’Aldisio, è come se si entrasse in un ‘imbuto naturale’. E non solo nelle ore di punta. Quando cioè si arriva o si esce da scuola, ad esempio. E centinaia, se non addirittura migliaia di ragazzi sovente accompagnati dai familiari, si riversano nelle tante scuole della zona: fino alle più… lontane.
Quelle di via Turco o del Cavatore. Ma no, gli studenti in transito di sicuro acuiscono il problema. Non lo creano, però. Ribadiamo. Uno dei guai (non l’unico e il principale, per la verità) è costituito dall’attuale viabilità (i sensi di marcia) imposti dal Comune (o in alcuni casi non modificati). Ma è uno dei segni della manifesta incapacità dell’Amministrazione in carica. Che ha ritenuto non sia da stoppare il deleterio passaggio dei mezzi da Piazza Stocco (sotto la nuova Procura) a via Milano. Che costringe a un… taglio di strade. Una gincana (o gimkana) che incasina tutto. Ci sono poi i vari fornitori dei negozietti che ‘chiudono’ con i loro furgoncini (in realtà restringono al minimo) il lato destro della carreggiata.
Dove si accede obbligatoriamente se si fa la cosiddetta Discesa di Mauro. Ed ecco che il gioco è fatto. In negativo, purtroppo, come ovvio. Certo, ripetiamo, il problema si trascina dai tempi di Sergio Abramo (da anni e anni, quindi). E l’allora pluri-sindaco ci aveva provato (per così dire) con i dissuasori. Altro flop, con l’intervento dell’allora plenipotenziario del De Nobili e non solo Mimmo Tallini per farli togliere alla svelta. Ergo, la questione non è di facile soluzione. Anzi. E ha fatto segnare pure dei fallimenti abramiani. Ma ora, come premesso, le cose non sono certo migliorate. Bensì peggiorate. Malgrado ciò, abbiamo una certezza: non cambierà alcunché. E bisognerà sorbirsi la solita… processione.