La storia dell’ingresso del Ciaccio al Parco della Biodiversità mediterranea di Catanzaro, sotto l’egida della Provincia, è davvero singolare. Perché viene chiuso a intervalli regolari, ciclicamente insomma. E con le motivazioni più disparate. Varie volte per la dichiarata presenza di animali selvatici.
Una chiusura disposta pure in questi giorni. Addirittura con il montaggio di un piccolo recinto, costruito intorno al cancello in ferro chiuso con una catena. E alle inferriate, ecco… spuntare il solito cartello. Che stavolta per l’esattezza recita: “Ci scusiamo per il disagio, ma stiamo lavorando per rendere il Parco più bello”. Intorno, invece, un viale del Ciaccio ancora interessato dagli ormai ‘perenni’ lavori che sembrano fermi.
E che comunque durano da mesi e mesi, rendendo la zona simile a quella degli scavi di Pompei (leggi qui il pezzo sull’argomento: irriverentemente.com/catanzaro-i-lavori-infiniti-dellospedale-ciaccio-che-si-trascinano-da-mesi-senza-segni-davanzamento-perplessita-di-vari-cittadini/).
