Riceviamo e pubblichiamo
È stato presentato ieri in Camera di Commercio a Cuneo il progetto “Bosco olistico”, finanziato dalla Regione Piemonte, settore foreste, che vede insieme Formaira Iren e Agrindustria Tecco.
Eccellenze imprenditoriali cuneesi. Insieme per dare vita a nuove filiere forestali, dando valore al cippato di legno e alle piccole pezzature di materiale di scarto. Giuseppe Tecco e Massimo Cellino, alla guida delle due aziende, hanno presentato il progetto che inquadra le urgenze di riuso del materiale, con una circolarità economica che dà maggior valore a legno di scarto, contribuendo alla decarbonizzazione delle filiere.
Si parte dal cippato, dai boschi della Valmaira dove Formaira Iren opera. Oggi pomeriggio, mercoledi, prende il via proprio da San Damiano Macra alle 14 la visita alle imprese di “Bosco olistico”, che poi prosegue a Roata Rossi, da Agrindustria, dove il cippato viene trasformato in una nuova macchina altamente tecnologica che genera pezzature diverse.
Non solo più cippato da combustione, bensì dieci, cento utilizzi di pezzi di legno, senza segatura, di diverse pezzature. Paste di legno, materiale per chimica verde, pellet, lettiere per i gatti sono alcuni degli prodotti.
“Contribuiamo alla decarbonizzazione – precisa Cellino, alla guida di Formaira – con una economia verde e sostenibile, un percorso che dai boschi della Val Maira si amplia ad altre potenziali aree.
Abbiamo certificato i boschi e la catena di custodia PEFC ci garantisce la piena sostenibilità della filiera.
La decarbonizzazione è un punto fermo”. “Bosco olistico” è un pezzo portante delle Strategie di Green Community del Cuneese. “Agrindustria si è unita a chi può fornire il prodotto – spiega Giuseppe Tecco – ovvero la Val Maira.
Ma questo progetto, questi nuovi utilizzi del legno, come ci insegna Davide Pettenella, grande economista forestale, sono tantissimi. E sono figli di una economia circolare che costruiamo realmente.
Grattugiamo il legno al posto di martellarlo. Lo gestiamo meglio con macchine più efficaci e a basso utilizzo energetico. I prodotti sono di altissima qualità. Tante nuove filiere.
Il progetto poò essere replicato e aumentare quelle 8-10mila tonnellate di materiale che già oggi possiamo gestire per diversi utilizzi e destinazioni di prodotto. Innovativo e a prova di futuro. Green e sostenibile”.
Uncem, con Marco Bussone, Marialaura Mandrilli e Roberto Colombero, supporta il progetto “Bosco olistico”. Fondamentale la rete tra progetti forestali piemontesi che puntano sulla cooperazione tra sistema pubblico, proprietari di boschi, imprese delle filiere, utilizzatori finali.
“Bosco olistico” è già strettamente connesso con il Cluster Legno Piemonte, con i “Boscaioli custodi dei territori” e con il Centro nazionale di Castanicoltura di Chiusa di Pesio, individuando sinergie che, secondo il dottore forestale Marco Bonavia, sono già in perfetta attuazione delle Strategie forestali europea, nazionale, regionale.