Articolo tratto da Rainews
Un ex docente finito agli arresti domiciliari ed
altre due sottoposte al divieto di insegnamento fino al termine dell’anno
scolastico in corso: sono i nuovi provvedimenti emessi dal gip del Tribunale di
Crotone, Elisa Marchetto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, negli sviluppi dell’inchiesta su un sistema di corruzione che aveva come epicentro l’istituto professionale di scuola secondaria superiore
‘Santoni-Pertini’ di Crotone e che lo scorso 12 novembre avevano gia’ portato all’arresto dell’ex dirigente scolastica dello stesso istituto, Ida Sisca, e di suo genero, Ernesto Calabretta, titolare del polo didattico Ecampus, mentre gli indagati sono complessivamente 23.
Le misure eseguite questa mattina dai
carabinieri del Reparto operativo del capoluogo riguardano Gaetano Cusato,
crotonese di 64 anni, marito della dirigente Sisca, sottoposto agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.
L’uomo, gia’ docente e dipendente del Miur, titolare di quote di una societa’ con sede a Roma attiva nel campo delle attivita’ didattiche, gestione di corsi di laurea e formazione professionale nonche’,
all’epoca dei fatti ed attualmente, inquadrato come figura di coordinamento tra
scuola ed universita’ Ecampus, avrebbe fatto da intermediario tra un incaricato
di pubblico servizio allo stato ignoto, la dirigente scolastica del Pertini e il
genero per conoscere in anticipo le risposte ai quesiti dei test pre selettivi di un concorso per insegnanti di sostegno delle scuole secondarie bandito dall’universita’ ‘Link Campus’ di Roma per l’anno scolastico 2021-2022.
L’uomo, per il suo ruolo di intermediario, avrebbe incassato la somma di 5 mila euro,
trattenendone solo una parte e versando il rimanente all’ignoto dirigente della
Link Campus.
L’ex dirigente scolastica e il genero, a loro volta, avrebbero rivelato le risposte dei quesiti, previo pagamento di una somma di denaro, a numerosi candidati al concorso.
Sono state sospese dall’insegnamento fino al
termine dell’anno scolastico in corso, inoltre, Francesca Arcuri, 52enne e Lucia Musco’, 64enne, entrambe crotonesi, docenti e collaboratrici dell’ex dirigente scolastico del Pertini Santoni.
Arcuri, in qualita’ di componente della commissione valutazione delle domande di partecipazione ad un avviso pubblico per l’assunzione di 25 insegnanti di sostegno, avrebbe attestato falsamente che
alcune candidature erano pervenute nei termini previsti; inoltre, che una candidata era risultata idonea quando, in realta’, non era avvenuta alcuna specifica valutazione della concorrente mentre la selezione della candidata sarebbe stata frutto di una concertazione con la ex dirigente scolastica fondata su di un curriculum mendace nemmeno allegato agli atti della procedura.
Per questo l’insegnante risponde di falso ideologico ma anche di truffa in concorso
avendo indotto in errore l’amministrazione scolastica e la provincia di Crotone erogatrice dei fondi del progetto.
E ancora l’insegnante Arcuri, nella sua
qualita’ di vice preside del Pertini Santoni, di concerto con la dirigente scolastica Sisca, avrebbe coperto l’assenza ingiustificata dal lavoro di un’altra insegnante a tempo determinato, figlia della dirigente scolastica, alla quale, in questo modo, venivano corrisposti indebitamente 3.376 euro non dovuti.
All’insegnante Lucia Musco’ vengono poi contestate le accuse di concorso in falso ideologico e falso materiale e di concussione,
poiche’ nella qualita’ di vicaria dell’allora dirigente scolastica del Pertini Santoni, avrebbe attestato falsamente in un documento da lei redatto che la domanda di un candidato per sostenere gli esami integrativi per la maturita’ da geometra, fosse stata presentata “per le vie brevi” in forma “regolare” e “pervenuta come dovuta”, quando, in realta’ tale domanda sarebbe stata del tutto intempestiva.
Ancora nella sua qualita’ di vicaria della dirigente scolastica, l’insegnante Musco’, di fronte al rifiuto di alcuni docenti, commissari per gli esami integrativi, di garantire la promozione “per forza” di un candidato
esterno, avrebbe riportato agli stessi commissari la minaccia della dirigente di
non rilasciare loro l’autorizzazione ad esercitare la libera professione per
l’anno scolastico successivo.
Costringendoli, di fatto, ad assicurare al candidato il superamento dell’esame.
