Sabato 8 marzo, festa della Donna, e Catanzaro in trasferta a Cremona a caccia del consolidamento del quarto posto nella classifica di B. Ma padroni di casa, come ovvio, di avviso nettamente contrario, essendo a un solo punto di distanza dalle Aquile e dunque desiderose di fare il… ribaltone. Sebbe momentaneo, chiaramente. Perché finire il campionato con il migliore piazzamento possibile nei playoff può fare tutta la differenza del mondo alla fine della fiera. E ne sanno qualcosa proprio Catanzaro e Cremonese dopo l’esito finale degli spareggi di circa un anno fa. Comunque sia, ecco il consueto film della partita.
Primo tempo:
La Cremonese parte con le marce alte. Non concretizza granché, però. Ma al 9’ con un insidioso tiro-cross di Johnsen “taglia in due” l’area giallorossa. E menomale, per le Aquile, che De Luca arrivi in ritardo all’appuntamento con il tap in. Al 27’ invece, Azzi scatta sul filo del fuorigioco, tuttavia riesce solo a spaventare Pigliacelli. E il Catanzaro? In questa fase del match, sì affaccia di rado, e senza pungere più di tanto, negli ultimi 20 metri dei locali. Mentre Vandeputte prova a giocare il più classico dei “brutti scherzi” dell’ex. Ma ci va parecchio lontano. Fin quando, alla mezz’ora, Pittarello non si addormenta e spalanca un’autostrada per l’abilissimo Johnsen che fa 1-0. Le Aquile pero non reagiscono, esclusa la… meta rugbistica di Pompetti al 36’. Si arriva così rapidamente, e stancamente, al 45’. Che sancisce il temporaneo minimo vantaggio dei grigiorossi.
Secondo tempo:
Inizia la ripresa e Pittarello prova a farsi perdonare il clamoroso errore del primo tempo, ma il suo tiro va fuori di poco. Passa un minuto e prima Johnsen e poi Vandeputte non fanno centro. Mentre ancora Johnsen, circa un minuto più tardi, impegna a terra Pigliacelli. Al 12’, come non bastasse, Johnsen, su un’altra grave disattenzione della difesa calabra, colpisce il palo quasi a porta vuota. Al 15’ è invece De Luca a colpire di testa. Al 20’, come se non bastasse, Ravanelli raccoglie un assist al bacio di Vandeputte e sigla il meritato 2-0. Al 30’, poi, Johnsen (sempre lui) addomestica il pallone in area su un cross dalla trequarti, ma Pagano la tocca con il pugno. È rigore. Che De Luca trasforma per un pesante 3-0. Alla mezz’ora, poi, è ancora De Luca che approfitta della svagata difesa giallorossa e serve a Johnsen l’occasione per fare poker. E, appena un minuto dopo, Vandeputte, per un soffio, non infierisce. Allo Zini grandina sul Catanzaro e al 36’ di nuovo Johnsen fa la barba al palo, si sarebbe detto negli anni ‘80.
Conclusioni:
Lo avevamo detto e detestiamo ripeterci dopo un 4-0 al passivo per la Caserta-band. Ma il Catanzaro dominante contro Cittadella e Spezia era solo negli occhi dei tifosi. Che quando la loro squadra del cuore vince, vedono sempre tutto deformato. E rosa, in tema di 8 marzo. Resta il fatto però che le Aquile possono pure andare in A, come noi per primis ci auguriamo, ma la compagine giallorossa è (e rimane) brutta da vedere. Solo che spesso cinica e utilitaristica sul piano del risultato.
