Riceviamo e pubblichiamo dal prof
Oggi ricorrono i dieci anni dalla nascita di OpenCalabria, sito indipendente di divulgazione economica nato con l’obiettivo di proporre letture documentate sui temi dello sviluppo economico, con particolare attenzione al Mezzogiorno e alla Calabria. In un panorama informativo spesso dominato da narrazioni approssimative o strumentali, OpenCalabria si è affermato come spazio di confronto basato sui dati, sulla replicabilità delle analisi e sull’utilizzo di un linguaggio non specialistico, pensato per rendere comprensibili fenomeni complessi anche a un pubblico non esperto. L’intento è stato quello di coniugare accessibilità e rigore, garantendo al lettore strumenti utili per comprendere i processi economici e valutarne in autonomia le implicazioni.
Un ringraziamento particolare va a Francesco Foglia, che ha avuto un ruolo decisivo nella nascita e nella crescita di OpenCalabria. È stato lui, nell’estate del 2015 – allora ancora studente universitario – a sollecitare con convinzione l’avvio del progetto, contribuendo in modo operativo, intellettuale e motivazionale alla sua realizzazione. Sin dalle fasi iniziali, ha lavorato al mio fianco con dedizione e competenza, impegnandosi a garantire un servizio di qualità, anche attraverso contributi divulgativi di assoluto livello sui temi delle politiche di coesione e, più in generale, sulle dinamiche dell’integrazione europea. Nel corso del decennio, il suo percorso professionale si è arricchito: oggi è funzionario presso la Commissione Europea a Bruxelles, ma continua a offrire sostegno e orientamento alle attività di questo laboratorio, mantenendo un legame saldo e generoso con OpenCalabria. Il suo contributo, discreto e costante, è stato ed è parte integrante dell’identità e dell’impatto del progetto.
Una comunità scientifica ampia e impegnata
In dieci anni sono stati pubblicati 589 articoli, scritti da 68 autori provenienti da una pluralità di ambienti accademici e centri di ricerca. Hanno contribuito economisti e studiosi di diverse università italiane (tra cui l’Università della Calabria, della Basilicata, di Catanzaro, di Cagliari, di Campobasso, Roma Tre, Valle d’Aosta, Foggia, Palermo, Reggio Calabria, Napoli Federico II, Vanvitelli, Bocconi, Chieti-Pescara e Bari), oltre che ricercatori della Banca d’Italia, della SVIMEZ e dell’IFEL. OpenCalabria ha valorizzato anche il lavoro di giovani studiosi – dottorandi, assegnisti e ricercatori freelance – offrendo uno spazio di espressione indipendente e qualificata.
Tra i contributi più continui e incisivi si colloca quello di Vittorio Daniele, Professore ordinario di Politica Economica all’Università Magna Graecia di Catanzaro, che ha accompagnato il progetto sin dalla sua nascita, condividendone l’ispirazione scientifica e civile La sua scomparsa prematura, avvenuta nel gennaio 2025, ha segnato profondamente la comunità che con lui ha costruito riflessioni e prospettive di cambiamento. Per dieci anni, ha alimentato con rigore e passione il dibattito sulle dinamiche strutturali del Mezzogiorno, contribuendo in modo decisivo alla crescita di OpenCalabria. È stato, inoltre, tra gli autori più attivi, con oltre 50 saggi brevi pubblicati nel corso del decennio.
Una piattaforma autorevole e partecipata
Nei primi 10 anni di attività, la media di pubblicazioni è stata di circa 60 articoli all’anno, con due picchi nel biennio 2018-2019, quando si sono superati i 70 saggi annui. Complessivamente, il sito ha registrato negli anni un numero elevatissimo di visualizzazioni e di utenti unici, a conferma di una domanda diffusa di contenuti economici di qualità, accessibili ma rigorosi. Nonostante il carattere specialistico e non generalista della piattaforma, questi dati confermano l’esistenza di un ampio interesse verso studi accurati e orientati alla comprensione delle dinamiche strutturali del territorio. La conoscenza dell’iniziativa è stata ulteriormente rafforzata da un utilizzo intenso e sistematico dei social media (Twitter/X, Facebook, Instagram e LinkedIn), che ha favorito una diffusione capillare degli articoli e un’interazione costante con lettori, operatori economici e decisori pubblici.
I temi al centro dell’analisi economica
Gli autori hanno affrontato con continuità i principali nodi dello sviluppo economico della Calabria e del Mezzogiorno. Al centro dell’attenzione vi è stato il tema dei divari territoriali, interpretati non come anomalie transitorie ma come esiti di assetti strutturali consolidati: dalla composizione settoriale dell’economia alla distanza dai mercati, dalla qualità delle istituzioni locali alle croniche inefficienze nella gestione della spesa pubblica, dalla mancanza di capitale sociale alla bassa densità imprenditoriale, che riduce la capacità innovativa, limita la creazione di nuove attività produttive e ostacola l’attrattività del territorio per investimenti esterni. Ampio spazio è stato dedicato alle determinanti della produttività, spesso analizzate in relazione alla specializzazione in settori a basso valore aggiunto, alla debolezza delle filiere industriali, alla scarsità di investimenti in conoscenza e capitale umano. Il mercato del lavoro è stato studiato mettendo in evidenza l’insufficiente capacità di assorbire la forza lavoro disponibile, le spinte migratorie e gli stazionari livelli occupazionali.
Uno degli snodi più significativi del dibattito ospitato da OpenCalabria riguarda il tema della differenziazione salariale territoriale. Dal 2018 in poi, assieme a Vittorio Daniele e Carmelo Petraglia, abbiamo alimentato una riflessione critica sulla proposta, avanzata da Boeri, Ichino e Moretti, di superare i contratti collettivi nazionali in favore di una contrattazione salariale locale ancorata alla produttività. I contributi pubblicati su OpenCalabria hanno messo in discussione l’impianto empirico e le implicazioni economiche di tale proposta, mostrando come salari, produttività e prezzi siano già, di fatto, allineati su base territoriale. Il dibattito ha offerto una lettura alternativa del dualismo Nord-Sud, evidenziando il rischio che interventi fondati sulla compressione salariale al Sud possano rivelarsi controproducenti, alimentando nuove disuguaglianze anziché ridurre i divari di sviluppo.
La questione di fondo rimane tuttavia aperta e riguarda il modo più efficace per accrescere la produttività sistemica del Mezzogiorno — e, più in generale, dell’intero Paese. Un passaggio preliminare cruciale è la rimozione delle diseconomie esterne che oggi rendono poco attrattivi i territori meridionali per investimenti produttivi. Solo così sarà possibile creare le condizioni per attrarre capitali nei comparti a più alta produttività. A quel punto, sarà necessario chiedersi se sia più utile puntare su strategie settoriali in grado di attivare un cambiamento strutturale o se, invece, abbia senso intervenire sui meccanismi di determinazione dei salari, differenziandoli su base territoriale. Si tratta di un interrogativo che tocca direttamente le scelte di politica industriale, la funzione redistributiva della contrattazione nazionale e il disegno stesso delle politiche per lo sviluppo regionale.
Temi come la demografia, lo spopolamento delle aree interne e dei piccoli comuni, la progressiva marginalizzazione di intere aree geografiche e il progressivo invecchiamento della popolazione sono stati affrontati come fattori che influenzano non solo l’offerta di lavoro, ma anche la sostenibilità delle politiche pubbliche, in particolare per il mantenimento dei servizi di welfare, per il dimensionamento della rete scolastica e sanitaria e per il funzionamento delle autonomie locali. Particolare attenzione è stata riservata al funzionamento dei comuni, con rigorosi approfondimenti sulle entrate e sulle spese locali e soprattutto sulla necessità di un riordino del governo del territorio attraverso le fusioni tra comuni di piccole dimensioni. Queste ricerche hanno contribuito in maniera determinante al dibattito regionale, stimolando discussioni informate sulle fusioni comunali e sulle politiche territoriali. Il turismo è stato esaminato in modo sistematico, non solo nei suoi andamenti congiunturali, ma anche nel ruolo che potrebbe ricoprire in un’economia fragile: un settore con alcuni vantaggi territoriali ancora sottoutilizzati, ma caratterizzato da forte stagionalità, filiere deboli, frammentazione e servizi spesso di bassa qualità. L’approccio è sempre stato quello di sottolineare le opportunità realistiche, evitando visioni salvifiche e analizzando con realismo gli effetti concreti che il turismo può generare sulla dinamica del valore aggiunto, delle retribuzioni e della qualità dell’occupazione. Infine, ampio spazio è stato dedicato alla valutazione delle politiche pubbliche, in particolare quelle di coesione e della programmazione dei fondi europei, alle esportazioni regionali, al funzionamento delle Zone Economiche Speciali, al dibattito sull’autonomia differenziata, ai limiti degli strumenti di sostegno al reddito e alle sfide connesse alla doppia transizione digitale ed ecologica.
In ciascun articolo, l’approccio è stato quello di coniugare rigore analitico e chiarezza divulgativa, offrendo strumenti di lettura dei fenomeni economici comprensibili al grande pubblico. La linea editoriale di OpenCalabria ha privilegiato l’analisi rispetto alla denuncia, il dato rispetto all’opinione, l’argomentazione rispetto alla retorica. L’obiettivo è sempre stato quello di avviare discussioni basate su evidenze verificabili, in cui la trasparenza metodologica e l’uso appropriato dei dati hanno rappresentato sia un argine alla semplificazione ideologica sia un supporto a decisioni pubbliche più consapevoli.
Un impatto riconosciuto nel dibattito pubblico
In questi dieci anni di attività, OpenCalabria non ha soltanto prodotto riflessioni economiche documentate, ma ha anche esercitato un ruolo rilevante nel dibattito pubblico regionale, promuovendo discussioni, alimentando riflessioni, organizzando momenti di confronto collettivo. I contenuti pubblicati su OpenCalabria hanno avuto un significativo impatto mediatico. Numerosi articoli sono stati ripresi integralmente o in forma sintetica da quotidiani regionali (su tutti Il Quotidiano del Sud, ma anche su La Gazzetta del Sud e i principali giornali on line) e testate nazionali (Il Sole 24 Ore, L’Espresso, Panorama, Il Corriere della Sera, Il Mattino, Il Corriere del Mezzogiorno), segnalando una crescente attenzione da parte del mondo giornalistico verso l’analisi economica fondata sui dati. Non si tratta di un caso isolato nel panorama nazionale, ma certamente di un’esperienza unica nel contesto calabrese.
Gli autori di OpenCalabria sono stati spesso invitati a partecipare a trasmissioni televisive di approfondimento – in prevalenza su reti regionali ma anche su canali nazionali – nonché a convegni, workshop e seminari promossi da enti pubblici, fondazioni, istituzioni accademiche e organizzazioni civiche impegnate nei temi dello sviluppo economico. In molti casi, si è trattato di inviti rivolti direttamente agli autori in ragione delle analisi pubblicate su OpenCalabria, a conferma del riconoscimento di una competenza specifica e autorevole.
Non meno significativo è il ruolo giocato nel dibattito politico e istituzionale. Alcune pubblicazioni di OpenCalabria sono state citate in documenti ufficiali, utilizzate in ben tre casi come base per interventi parlamentari o richiamate nel corso di audizioni pubbliche e dibattiti regionali. Ad esempio, gli studi sulla gestione della spesa pubblica sono stati oggetto di audizioni regionali sulle politiche di bilancio. Commentatori e opinionisti, operanti in diversi contesti mediatici, hanno fatto riferimento esplicito agli articoli del sito come fonte qualificata di dati e di interpretazioni teoricamente fondate.
L’impatto sociale di OpenCalabria può essere sintetizzato in questo modo: il progetto ha intercettato un bisogno diffuso di divulgazione economica seria e indipendente in un contesto, come quello calabrese, in cui la discussione è spesso condizionata da polarizzazioni ideologiche, narrazioni semplicistiche e carenza di strumenti analitici. In molte occasioni, le discussioni economiche – pur animate da osservatori attenti – sono dominate da visioni parziali o da argomentazioni prive di solide basi disciplinari. OpenCalabria continua a colmare questo vuoto, ponendosi come spazio di analisi specialistica ma accessibile, capace di offrire letture sistemiche dei fenomeni economici e contribuire alla formazione di un’opinione pubblica più informata. Il progetto ha favorito un cambio di passo nella discussione pubblica regionale, orientando il confronto verso una maggiore attenzione ai dati e una minore tolleranza verso la propaganda economica.
Alla luce di tutto ciò, appare evidente che l’idea originaria da cui è nato il sito – offrire uno strumento di divulgazione rigorosa e partecipata in una regione che ha fame di sviluppo – non solo si è rivelata valida, ma si è affermata come una risposta efficace e duratura a una domanda latente di qualità nella discussione pubblica regionale. Il progetto ha dimostrato che anche in Calabria è possibile costruire spazi di riflessione competenti e ascoltati, capaci di influenzare la discussione collettiva attraverso il valore dei contenuti, e non dell’appartenenza. La forza dell’iniziativa è stata anche quella di aver riunito attorno a sé economisti che interpretano la professione anche come missione sociale, per aiutare a spiegare le reali cause del divario economico e sociale, superando stereotipi e interpretazioni superficiali. Un impegno civico e professionale che ha contribuito a diffondere consapevolezza critica e strumenti di giudizio sui vincoli strutturali e sulle opportunità concrete dello sviluppo regionale.
OpenCalabria ha inoltre organizzato presentazioni di libri, incontri pubblici di approfondimento, tra cui due forum memorabili sul turismo organizzati nel 2018 a Soriano Calabro e a Corigliano Rossano. In quei contesti, sono state identificate linee di azione concrete, elaborate direttamente dai protagonisti privati, con l’obiettivo di migliorare la visibilità della Calabria in specifiche nicchie turistiche. Gli approfondimenti sul turismo hanno contribuito a definire priorità e orientamenti concreti per decisori pubblici e operatori del settore.
In questi anni, OpenCalabria ha ampliato ulteriormente il proprio raggio d’azione con il lancio della rivista scientifica Regional Economy, inclusa da ANVUR tra le riviste dell’Area 13. Ha, inoltre, ottenuto da Eurostat la certificazione come ente di ricerca, entrando a far parte del ristretto gruppo di soggetti riconosciuti a livello europeo. Questi due traguardi confermano l’evoluzione di OpenCalabria verso un profilo accademico sempre più solido, capace di attrarre analisi di qualità e di dialogare con la comunità scientifica nazionale e internazionale.
Nel futuro immediato, OpenCalabria
continuerà a promuovere un confronto pubblico solido, aperto e basato sull’evidenza, rafforzando il proprio ruolo di laboratorio di idee e osservatorio permanente sulle trasformazioni economiche della regione. In un contesto in cui il rischio di stabilizzazione in un equilibrio di bassa crescita, assistenza e impoverimento resta elevato, è essenziale insistere sulla corretta narrazione dei reali ostacoli allo sviluppo. Senza una base analitica solida, i vincoli strutturali rimarranno sottovalutati e continueranno a persistere, riproducendosi nel tempo. Nei prossimi anni, crescerà anche l’attenzione verso la valutazione delle politiche di investimento del PNRR, l’impatto territoriale della twin transition e il ruolo dell’innovazione digitale nei percorsi di sviluppo regionale confermando la vocazione di OpenCalabria a contribuire in modo informato e indipendente alla costruzione di una visione di sviluppo sostenibile e inclusivo per la Calabria e il Mezzogiorno.