Articolo e foto tratti da Ansa

Èstata inaugurata la mostra L’Oro di Cosenza, un evento unico che per la prima volta rende visibile alla città il patrimonio votivo legato alla Madonna del Pilerio, patrona di Cosenza.

Un tesoro offerto come una preghiera, un ringraziamento o una richiesta di grazia.

L’eredità devozionale viene oggi alla luce nella prima storica esposizione pubblica grazie a un progetto che ha riunito valore religioso, abilità artigiana, ricerca storica e formazione per restituire alla comunità un patrimonio che le appartiene.

La mostra, nata da un’idea condivisa tra don Luca Perri, rettore della Cattedrale di Santa Maria Assunta, e l’imprenditore Sergio Mazzuca, è stata realizzata con la collaborazione dell’Istituto Marconi-Guarasci di Cosenza.

“Dietro ogni oggetto – ha spiegato don Luca Perri – c’è una storia concreta, una richiesta d’aiuto, un gesto di affidamento nato nel dolore o nella speranza.

La mostra rende visibile il filo tenace che tiene insieme da secoli la città e la sua patrona”.

A tagliare il nastro monsignor Giovanni Checchinato, arcivescovo metropolita di Cosenza. “Questi ori – ha detto l’arcivescovo Checchinato – sono il segno della devozione semplice di chi si affida al Signore e a lui rende grazie privandosi magari dell’unico pezzo in oro che possedeva. Non si tratta di una semplice raccolta di gioielli, ma di una testimonianza viva della spiritualità popolare”.

Il percorso espositivo prende forma dopo un lungo lavoro di recupero e documentazione, che ha riportato alla luce oltre quattrocento monili offerti dai fedeli dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri, di cui ora viene proposta una selezione di 66 pezzi, in un allestimento curato per mettere in evidenza tanto il valore simbolico quanto la qualità dell’artigianato orafo locale.

In mostra anche le due corone d’argento ottocentesche della statua processionale della Madonna del Pilerio: una, realizzata tra il 1826 e il 1831, per la Vergine; l’altra, del 1856, per il Bambino.

Restaurate nel 2011 dal maestro orafo Giovambattista Spadafora, vengono presentate per la prima volta all’interno di un’esposizione pubblica.

Gli studenti dell’indirizzo di oreficeria dell’Istituto Marconi-Guarasci di Cosenza hanno partecipato alla catalogazione dei singoli pezzi, affiancati dai loro docenti e dai maestri orafi, per chiarire il contesto di provenienza e il significato originario di ogni oggetto.

La mostra sarà a disposizione del pubblico fino al 28 giugno 2025, dal lunedì al sabato, la mattina dalle 8.30 alle 12.30.

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