Nel confronto tra Cosenza e Catanzaro, ciò che conta di più è la posta in palio anche se la rivalità tra le due tifoserie non è certo da sottovalutare. Anzi. Come la rivincita personale di un Fabio Caserta (ora tecnico delle Aquile) scaricato ignominiosamente dal Cosenza la partita successiva a quella persa prorio con i giallorossi il 3 marzo scorso. Malgrado questo, il gioco delle squadre fa scaturire una partita tutt’altro che disprezzabile. Il derby, infatti, si infiamma sin da subito. Ma ecco il film della partita. Che, come premesso, nel primo tempo, soprattutto, offre… fuochi d’artificio davvero in tono con il periodo.
Primo tempo:
Al 4’ sono Venturi e Charlys a provare a farsi minacciosi, ma il pallone si perde in Curva. Al 18’ è invece Kourfalidis a timbrate la traversa. Cosenza all’attacco, dunque. Ma poco dopo si materializza, quasi dal nulla, l’espulsione di Caporale per fallo su Pittarello. Che, detto con franchezza, ci è apparsa eccessiva e comunque rovescia come ovvio il canovaccio tecnico-tattico del match. Al 27’, tuttavia, è un colpo di testa di Bonini a causare un… quasi gol con palo e pallone che danza sulla linea. Ma le immagini, valutate anche dal Var, dicono “niente da fare”: resta lo 0-0. Mentre al 30’ altro gol mancato per un soffio da Compagnon. Si arriva così, con poche altre emozioni, alla fine del parziale.
Secondo tempo:
La ripresa è un po’ meno briosa del primo tempo, ma comunque apprezzabile. E già al 9’ Konan Dulai, in contropiede, fallisce una rete che sembra fatta, sparando su Pigliacelli in uscita disperata. Al 27’, invece, sul fronte opposto ci prova Pompetti. Ma Venturi si immola e la devia in corner. Al 30’ Seck fa tutto bene, tranne il tiro. Ma 6’ più tardi è Pompetti che prende la mira e fa secco il povero Micai. Al 45’, però, Dulai su un mezzo infortunio di Pigliacelli la mette dentro. Ma è fallo di mano e inizia proprio da questo momento una partita nella partita con Ricciardi che esalta Pigliacelli e Zilli colpisce il palo. I minuti passano. Al 13’ di recupero, tuttavia, Scognamillo la prende di mano. E se ne accorge il Var che richiama l’arbitro: è rigore. per i Lupi. Così, Ciervo al 105’ fa 1-1.
Conclusioni:
La gara finisce in pari e per quanto si è visto in campo è il risultato più giusto. Ma il Catanzaro si mangia le mani per un episodio hitchcockiano al 105’ e per quasi 90’ (18’ complessivi di recupero compresi) in superiorità numerica.. Sì, perché è al 15’ di… extratime che Ciervo mette dentro il rigore del pareggio in un contesto quasi surreale con il San Vito in festa mentre poco prima stava contestando il patron Eugenio Guarascio.